domenica 27 maggio 2007

Manifesto Originale




Inseriamo un articolo, tratto dalla Voce della Fogna, che parla ufficialmente dell'esperienza di Montesarchio. Il Campo Hobbit nacque da un'idea di Generoso Simeone, figura di spicco dell'area differente. La Valle Caudina ha la responsabilità politica di onorare una terra che ha visto nascere una nuova generazione destinata poi a spegnersi a colpi di pistola.

Altri tempi direte, altra mentalità, altra Italia.


Oggi abbiamo l'obbligo di GUARDARE AVANTI, il 1977 è un anno importante, ma appartiene al passato. La nostra "area" è chiamata a battaglie per difendere il presente e costruire un domani dignitoso.


Senza mezzi termini...


CHI VALE VOLA...


CHI NON VALE NON VOLA...


CHI VALE E NON VOLA...


E' UN VILE!



CAMPO HOBBIT I°

Forse, i lettori più affezionati e meno tarlati da forme di precoce arteriosclerosi galoppante ricorderanno la nostra promessa di soffermarci con la dovuta calma sulla esperienza new look di Campo Hobbit I. Assieme ad essa, rimembreranno l’ombra di un dubbio preventivo espresso sull'evento — che significato avrebbe questo rivestito per presenti ed assenti?


Un'esplosione occasionale e pulviscolare di repressi istinti di rivincita sul quotidiano, o il tanto agognato momento di confronto (e accidenti alle parole di moda!) — ottenuto con un sapiente amalgama fra spontaneità e organizzazione non coercitiva ma dinamica — fra il nostro mondo e la crisi profonda che da tempo lo attanaglia, momento capace di far sgorgare un modo originale di frequentarci e conoscerci, senza cadere nella banalizzazione del quotidiano e nella grettezza dell'egoistico?


Dubbi, premesse, programmi. Deponevano sfavorevolmente le incrostazioni acquisite in anni di sapiente diseducazione. L’abitudine allo scontato, l'incapacità del nuovo, l’accontentarsi del poco. L’incubo di una sopravvivenza quasi forzata da un trauma storico, da un antico parto cesareo. L’anatema per un rinnovamento sempre tacciabile di tradimento da parte degli stolti o dei più furbi. L'insistente insopportabile reiterarsi di formule di comodo capaci di assicurare un biascicato piatto di minestra, senza più la voglia, lo spirito, la mente lucida per proiettarsi aldilà degli steccati del conosciuto dello sperimentato, alla sola luce degli ideali.
Eppure, l'undici e il dodici giugno settantasette sono passati.


A Montesarchio e altrove. Dentro e fuori dal movimento, il nostro.


Una formula ha attaccato.


Uno stile, ammesso che sia nato, forse. A Latina, a fine settembre. Programma Domani, con una 'scaletta' articolata —grafica, musica, biopolitica — Qua e là, più sbiadite e talvolta sfocate, feste —chissà perché “popolari” - a macchia d’olio, in una geografia ancora incerta. E intanto, l’altro mondo. Bologna. il polo, la calamità. Il fascino sicuro e misterioso dell’indefinitezza. Gli autonomi e la ripresa tardiva delle migrazioni: fenomeno più numeroso, meno pungente di quello eroico degli stanchi hippies progenitori. Ieri con Kerouac e il pollice, oggi con la Colt ma sull'autostrada. Ieri, ebbrezza del tuffo nell'infinito — oggi orgasmo del posto di blocco sorpassato. E mille altre piccole e grandi sorprese.


Tanti bizzarri pianeti nell'ignoto universo delle generazioni: i rudi servizi d'ordine dei festivals democristiani, le padellate sul cranio delle sagre di Fronte Popolare; i campi di lavoro di CL, le veglie inaspettate di compagni scopertisi a dover sorvegliare le sezioni. Indizi di sabbie mobili; di un mosaico che spesso si dissolve e subito si ricompone. Anticipa le analisi e scavalca persino i più tenaci luoghi comuni.


E noi. Di fronte, agli altri, ignoti a noi stessi.

Una scatola misteriosa.

Era tempo di consuntivi, di soluzioni.

Nel paese dei fasci-dal-braccio-a-molla, per una buona sessantina di ore milletrecento ragazzi e ragazze a confronto con l'inaspettato: l'istinto di liberazione dal bisogno di omogeneizzarsi ogni giorno e ad ogni angolo; la incontrollabile e forse ingiustificata forza catalizzatrice del numero, della massa del muro.


EROI O MARIONETTE ?

Introno al dilemma sfogo o creazione, il Campo ha ruotato, talvolta ingranato, talaltra girato a vuoto. Il problema se un pezzo musicale, uno slogan, un poster, un murale dovesse rappresentare un atto gratuito o l'involucro di una carica rivoluzionaria destinata a trapassare le mura della emarginazione politica doveva pur porsi al movimento. Non tutti lo hanno capito, ma si è cominciato.


La stessa scelta del luogo ha aperto il discorso sulla comunicabilità. E se qualcuno degli osservatori ‘ufficiali’ lo ha definito un lager, situando la propria attenzione sul terreno di esibizione, indubbiamente troppo appartato dalla vita «normale» di una cittadina, altri — pur dello stesso circolo vizioso della stampa con imprimatur di regime — hanno temuto l’innesco, l'impatto con la realtà circostante di una terra ai limiti della sopportazione, la curiosità di qualcuno «normale» di mettere il naso al di sopra del recinto dei «mostri». E proprio questa insperata e malevola cassa di risonanza (una terza pagina de La Repubblica semiegemonizzata, riducendo a mal partito il nuovo festival di Re Nudo, figlio bastardo del Parco Lambro) ha ovviato alle falle logistiche.


Si trattava, in fondo, di far sospettare a qualcuno che noi fossimo quello che siamo.


Né beatniks in ritardo, e nemmeno clowneschi puonal-fra-i-denti in attesa di un tram senza rotaie.

Certo i puri hanno arricciato il naso: che tanfo di plebe, nella tendopoli via via dilagante, capannelli e crocicchi con chitarre, un po' di amore neppur troppo furtivo di coppie senza certificati, parole succhiate sdraiati nell'erba. Sogni divaricati di critici prevenuti: gli uni sdegnati senza le sedie, il portacenere, il microfono sul tavolo e l'attesa fremente del duce-sei-tutti-noi, quale che sia, che si alza e celebra, stile hotel-convegno giacca e cravatta sennò non sei moderno, sei sospetto, sei un ultrà!


Gli altri alla ricerca dello spiazzato fra i monti, duemila a partire e dieci in cima, a contemplare con sovrano ritegno gli empi ed i vili talmente appesantiti dal loro essere materiale da rendere problematica l'ascesa prima ancora che l'ascési. Soli, assorti — ma con la certezza splendente della scelta: gli eroi, i portatori di fiaccola, i risvegliati.



Di tutto ciò, all'Hobbit, niente.


C'era ascetismo a buon mercato, yoga e meditazione ‘trascendentale’ [?], in quota, poco più in là: Re Nudo, appunto, o il recupero dell'irrazionale in nome del vecchio Rousseau toccato dalla sapienza di un guru.


«Ma è lo spirito con cui si fanno le cose che conta, e quelli...».


Senz'altro. Ma attenti alle fughe in avanti: accusare di copiare 'quegli altri’ in cose che ormai da troppo tempo non li attirano più (eppure funzionavano ancora benissimo; vi è mai sorto il dubbio che ci fosse qualcosa che «non girava» proprio dentro di loro? E il parco Lambro è nulla?) per non voler constatare che le ‘cose diverse’ le fanno, già adesso, sempre loro. Attenti a gettare il contenuto perché la bottiglia è stata insozzata dall’avventore...

È forse meglio crepare di sete o ripulire tutto e cercare il contatto col proprio gusto?


LA BALIA IN RIPOSTIGLIO

E’ mancata, forse, la spontaneità.


Non quella delirante della mitomania, piacevolmente annegata nel kitsch di una cinquantina di rampolli usciti freschi freschi da una pellicola di Lizzani, autentici prodotti di un transfert operettistico (quasi l’arcivernice del professor Lambicchi per staccare dalla tela le più improbabili figure e incarnarle nel museo vivente dell’assurdo), isolati se non ignorati dal grosso, ridotti a contorno malamente tollerato. Ouella della ricerca.


Perché di questo si sarebbe dovuto trattare: ricerca musicale (e non puro recital), ricerca grafica (non disegni già fatti, ma gente che dipinge, si corregge, si scopre, si conosce per quello che vale), ricerca — nessuno s'impenni — politica, per giungere ad una nuova dimensione nella sola occasione pubblica di questi anni per sfuggire al commento del dato e dell'ovvio, per capire che intorno il mondo pulsa e che ci deve pur essere un modo per vivere questo nostro status di diversi nella pienezza di una risposta articolata alla fabbrica di consuetudini che ci circonda.


Alle volte, ci siamo arrivati.

Una musica armonica nei fini e nei contenuti, fatta per gioire ma al tempo stesso per sfondare il muro dell'incomprensione, si è sentita sbucare.

A che pro accumulare pile di libri in casa propria, parlare di «luci del Medioevo» e soffocare i muri di una stanza di posters grondanti elmi, asce, cavalieri e ignorare un tipo di ricerca — melodie medioevali, celtiche — ceduta al nemico gratuitamente?


Renato Colella, voce sperduta in quel di Avellino, ha sfondato il muro di cartapesta con un magnifico impasto di suono e poesia, Altafronte. Una strada aperta da frequentare, un varco consistente attraverso il quale calarsi furtivi a frotte nella cittadella di questo mondo, al cui margini stiamo accampati non per un atto di presenza ma studiando il momento migliore per dargli l'assalto e cacciarne gli infami occupatori e tiranni.


Senso scenico e capacità di fusione hanno dimostrato Gli amici del vento, magnifico cuib milanese; ai loro testi pieni e scorrevoli, impietosamente taglienti in una dimensione lontana dalia retorica, ravvivata da bagliori sottilmente autoironici (Incontro, Trama Nera) dobbiamo l'esplosione di lunghi momenti di comunità, il palpabile estinguerei dalla crisi di identità che ci attanaglia nelle nostre espressioni più esterne. La prova vivente che tutto serve per riscoprire i nodi profondi di un modo di essere, di vivere, di creare.

Meno bene l'impatto col nuovo. Specchio della marginalizzazione del militante nel quotidiano, lo stupore smarrito del mucchio di fronte al concerto di Janus. Forse, con Colella, la carta più azzeccata per uno slancio di penetrazione. Un rock duro, violento, sfibrante, fra le cui battute ossessive capaci di schiacciare una folla QUALSIASI messaggio sferzante potrebbe esser fatto passare. Ne parleremo a Mosse, qualora volesse scrivere un volume secondo de «La nazionalizzazione delle masse». Il nuovo ancora, sul campo e fuori, negli spazi inter-musicali. Niente secchi comandi da capomanipolo, niente boss da servire. Per molti, una dimensione piena. Per altri, lo smarrimento alla ricerca della balia perduta.


I dibattiti, lo scambio di idee, qualche sensazione vissuta in comune.

Un piccolo, correggibile esempio di una rivoluzione di comunità che potrebbe regalarci la forza dirompente del tempo libero, il veicolo più sicuro, oggi, per fracassare le ossa a chi ci aspetta solo al varco del comizio, del corteo, del volantinaggio o dell'affissione.

Nell’affissione dei tabù, certo, molto gusto infantile: la rivendicazione del barattolo rotto di marmellata finalmente sottratto a papà. Ma anche la tangibile constatazione di un mondo in via di creazione: dove ognuno può avere un ruolo per i suoi interessi e non solo per i suoi muscoli; per gli usi indiretti dei suoi grammi di materia grigia.


Il personale è politico.


Un messaggio che avrebbe dovuto esser chiaro da sempre, a chi mastica echi di Tradizione e di weltanshauung, si è udito nella sua totalità. Nessun tema sporcato di qualunquismo; un continuo Intrecciarsi di tesi senza il tedio insopportabile del tran tran di circolo, di gruppo, di sezione. Anche se non tutte le orecchie erano sturate: inevitabile risultato, nel paese dei tappi di cera. Abbiamo preso le misure di noi. Sappiamo di poter penetrare dovunque, utilizzare qualunque veicolo per proseguire la marcia verso la nostra rivoluzione.

Sappiamo anche che il cammino sarà lungo, e non pochi ci lasceranno per strada.


Curiamo a tempo di saper far salire in fretta chi più se lo merita. Non basta non ripetere pedissequamente gli schemi frusti del festival dell'Unità. Ne può abbatterci il fatto di non sapere far uscire da un Campo un lucido 33 giri, come per II Parco Lambro; ma solo una stirata cassetta-ricordo o testimonianza da chiedere a tremilacinquecento lire alle Edizioni Europa (via degli Scipioni 268/A - 00192 Roma) per ignari, ignavi e neòfiti. Questo verrà, se sapremo essere noi anche fra gli altri; se lasceremo una volta per tutte il fardello dei distinguo e della puzza al naso per vivere il nostro apostolato, la nostra missione, la nostra Riconquista.


Tutto questo ci porterà ben al di sotto delle paludi, ma... allora, perché Hobbit?


Perché Tolkien? Una domanda da porre ai tanti, ai troppi venuti a vivere due giorni di attesa e non di partecipazione, senza neppure sapere cosa quel nomignolo strano stesse a significare. Hobbit, Tolkien per dire la capacità di vivere, di rappresentare, il fascino di un mondo lontano e presente.


Godibile oggi, ma su un altro piano.


Proponibile domani, nel dominio delle scelte di un’esistenza. Hobbit per rimembrare la speranza di un’evasione nel reale, in un altro paio di noi — per rinnovare il miracolo di milioni di giovani, ovunque, abbarbicati ore e ore a un insieme quasi illimitato di fogli di carta sottile, sperduti nel sogno che può non finire…


il desiderio di infinito di un hitch-hiker kerouacciano, il fascino ambiguo e sfaldante di un sessantotto non fatto di assemblee e discorsi, ma di sacchi a pelo e di confessioni insieme.


Il motore del cambiamento, per chi sfugge l’orizzonte arcinoto del ventre pieno e del portafogli gonfio.

Questo, ed altro, è Hobbit: lo è, e può diventarlo…

venerdì 25 maggio 2007




ROMA - "Mio padre nella storia del processo di Bologna ha sempre mentito": lo ha rivelato, in un'intervista al Gr1, Stefano Sparti, figlio di Massimo, testimone-chiave nel processo di Bologna. "Si è contraddetto più volte. Mio padre comunque - ha spiegato Stefano Sparti - ha sempre affermato di essere a Roma per ricevere richiesta di documenti falsi da parte di Valerio Fioravanti e di Francesca Mambro. In realtà eravamo tutti a Cura di Vetralla, vicino Viterbo, a casa di campagna pronti a partire per le vacanze, nei giorni precedenti, nei giorni successivi e nel giorno stesso della strage".Stefano Sparti ha quindi riferito un particolare: "Dopo parecchi mesi che non lo vedevo più, e per me era sparito, arrivò, in un taxi giallo, Cristiano Fioravanti, fratello di Valerio Fioravanti. E c'era mio padre". Massimo Sparti, secondo il racconto del figlio, avrebbe mentito anche sulla sua malattia, un tumore al pancreas che gli permise di uscire di galera nel 1981. "Mio padre - ha dichiarato Stefano Sparti - si è sempre vantato, di fronte a noi, con altre persone, di avere le lastre di un'altra persona, relative a una malattia che in realtà lui non aveva, cioé il tumore. Un'altra cosa a cui aveva fatto più volte riferimento é che aveva trovato una via per riuscire ad avere in carcere anfetamine così da simulare il dimagrimento da tumore". Stefano ha quindi raccontato di essere andato a trovare il padre in una clinica, tre giorni prima che morisse, perché voleva "chiudere il cerchio": "Quando gli chiesi come mai si fosse infilato in quella situazione mi disse 'mi dispiace ma non potevo fare altrimenti'". Quanto al perché non abbia rivelato prima tutto ciò ai magistrati, Stefano Sparti ha risposto: "sto pensando di andare sinceramente. Non che questo possa cambiare la situazione perché ho visto come sono state trattate le tre persone che hanno sempre detto la verità: mia madre, mia nonna e la tata. Non sono mai state credute".
Fonte: Ansa








La CMC451 grida LUIGI CIAVARDINI LIBERO SUBITO!


GIUSTIZIA PER LE 85 VITTIME E LE CENTINAIA DI FERITI!








VOGLIAMO LA VERITA'...











PER APPROFONDIRE , materiale tratto da: www.loradellaverita.org

STRAGE DI BOLOGNA: TESTIMONE CHIAVE MENTI'!

ROMA - Massimo Sparti, testimone chiave nel processo della strage di Bologna, avrebbe sempre mentito. Lo dice il figlio Stefano in un'intervista al Gr1. Sparti, malavitoso amico di Cristiano Fioravanti e legato alla Banda della Magliana, ha sempre dichiarato che il 4 agosto 1980 Valerio Fioravanti si sarebbe recato da lui per procurarsi dei documenti falsi, preoccupato che qualcuno avesse riconosciuto a Bologna la compagna Francesca Mambro. Fioravanti e Mambro, i neofascisti condannati all'ergastolo per la strage, hanno sempre negato l'incontro. Sparti ha sempre anche dichiarato la circostanza che Valerio Fioravanti avrebbe commentato con lui la strage di Bologna dicendo: "Hai visto che botto?". Secondo Stefano Sparti, invece, il padre non avrebbe potuto incontrare Fioravanti i giorni dopo la stage poiche' in quel periodo la famiglia Sparti si trovata a Cura di Vetralla, vicino Viterbo, nella casa di campagna pronti a partire per le imminenti vacanze. (Agr)

STRAGE BOLOGNA: RAISI (AN), TESTIMONIANZA FIGLIO SPARTI DI ESTREMA RILEVANZA :
«METTE PIETRA TOMBALE SU CHI HA SOSTENUTO CREDIBILITÀ SUPERTESTE»
Bologna, 24 mag. - (Adnkronos) - «I documenti che ho presentato in qualità di componente della Commissione Mitrokhin, alla Procura di Bologna sulla strage del 2 agosto e sulla pista tedesco-palestinese (Carlos), mai inspiegabilmente verificata negli anni scorsi, ha portato alla riapertura dell'indagine sul 2 agosto 1980. Oggi acquistano grande rilevanza le dichiarazioni del figlio di Sparti che, con estremo coraggio, non solo smentisce definitivamente le accuse del padre, principale teste accusatorio nel processo della strage di Bologna, ma spiega come sia stata inquinata allora la testimonianza di suo padre, mettendo una pietra tombale su chi per oltre 20 anni ha sostenuto e certificato la credibilità del super teste».È quanto dichiara il parlamentare bolognese di An Enzo Raisi, già esponente della Commissione bicamerale d'inchiesta sul caso Mitrokhin. «Ci attendiamo ora -conclude Raisi- che per amore della verità e per onorare le 85 vittime, si arrivi finalmente alla revisione del processo e si chiarisca definitivamente cosa sia accaduto quel maledetto giorno alla stazione ferroviaria di Bologna». (Red/Ct/Adnkronos)

STRAGE BOLOGNA: COMITATO L'ORA VERITÀ, DOPO RIVELAZIONI SPARTI REVISIONE SENTENZE:
«PAROLE FIGLIO SUPERTESTIMONE NON POSSONO ESSERE IGNORATE DA ISTITUZIONI»

Roma, 24 mag. - (Adnkronos) - «Le recenti dichiarazioni di Stefano Sparti, figlio del malato immaginario assurto a supertestimone nel processo della strage di Bologna, rappresentano la chiusura di un quadro 'probatoriò la cui evidenza -per ragioni innanzitutto morali- non può più essere ignorata dai rappresentanti delle istituzioni». Lo afferma l'avvocato Valerio Cutonilli, portavoce del comitato «L'Ora della Verità», commentando l'intervista rilasciata dal figlio del testimone chiave nei processi per l'eccidio del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria del capoluogo emiliano, che hanno portato alla condanna di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Secondo Cutonilli, «i presupposti per un'immediata revisione delle sentenze relative alla strage di Bologna assumono ora una consistenza obiettiva che non può più essere disconosciuta» perchè «le rivelazioni di Stefano Sparti aprono un caso di eccezionali dimensioni e che non terminerà con l'ennesima archiviazione». «Il figlio di Sparti -sottolinea- ha rivelato due circostanze sconcertanti ed inedite, decisive per la revisione delle sentenze sulla strage di Bologna. La prima riguarda il tumore falsamente diagnosticato al padre, una frode di inaudita gravità che consentì la scarcerazione di quest'ultimo nel 1982, a pochi mesi dal rilascio delle deposizioni che costituiranno la base dell'intero impianto accusatorio del processo per la strage di Bologna. Stefano Sparti ha rivelato che il padre era pienamente consapevole della falsità della diagnosi, al punto da vantarsi apertamente di aver utilizzato le lastre mediche appartenenti ad un'altra persona, realmente affetta da tumore». (segue) (Rre/Pn/Adnkronos)

STRAGE BOLOGNA: COMITATO L'ORA DELLA VERITÀ, DOPO RIVELAZIONI SPARTI REVISIONE SENTENZE

«Tale prassi, ricordo - spiega ancora l'avvocato Cutonilli -, veniva adottata all'epoca da altri detenuti affiliati alla banda della magliana, il sodalizio criminale romano legato ai settori deviati dei servizi di sicurezza e a cui Sparti era legato. Il caso Abbatino, ad esempio, è pressochè identico a quello del supertestimone del processo per la strage di Bologna. La partecipazione volontaria di Sparti alla frode medico-carceraria è un gravissimo elemento di novità perchè, sino ad oggi, la procura bolognese ha sostenuto la tesi della buona fede di Sparti il quale sarebbe stato vittima, suo malgrado, di una diagnosi sbagliata eppure incredibilmente proficua. Oggi, dunque, la tesi della procura bolognese non è più sostenibile ed il fatto appare gravido di conseguenze». «La seconda circostanza -prosegue il portavoce del comitato 'L'Ora della verità- è ancora più sconvolgente. Massimo Sparti, in punto di morte, avrebbe confessato al figlio Stefano di aver testimoniato il falso nel processo per la strage di Bologna: 'non potevo fare altrimentì . Dinnanzi a tante e tali evidenze si pongono inevitabilmente questioni di coscienza, considerato che in ragione delle deposizioni del malato immaginario Massimo Sparti sono state pronunciate tre condanne definitive e che, attualmente, Ciavardini si trova a scontare una pena che si appalesa ormai come manifestamente ingiusta».

STRAGE BOLOGNA: STORACE, FU IMMONDA E IN CARCERE CI SONO INNOCENTI:
C'È UN PENTITO SMENTITO DAL FIGLIO.
CHE ALTRO DEVE ACCADERE PER AVERE VERITÀ?

Roma, 24 mag. - (Adnkronos) - «Mi chiedo che altro deve accadere per pretendere verità sulla strage di Bologna. In questo paese si sono condannate per una strage immonda persone innocenti, sulla base di accuse di un pentito smentito dal figlio. Sparti non era malato di tumore, non diede mai documenti falsi a Francesca Mambro e a Valerio Fioravanti. In carcere a Poggioreale c'è ancora Luigi Ciavardini, che all'epoca della strage era minorenne. Domani andrò a trovarlo per dirgli che non è solo in questa battaglia di verità». Lo ha dichiarato il senatore di Alleanza nazionale, Francesco Storace. (Pol-Fan/Pn/Adnkronos)

STRAGE BOLOGNA: STORACE, COSA ALTRO
SERVE PER VERITÀ?

ROMA, 24 MAG - «Mi chiedo che altro deve accadere per pretendere verità sulla strage di Bologna». Francesco Storace, senatore di An, commenta le ultime novità della vicenda della strage del 2 agosto 1980 nate dalle rivelazioni del figlio di Massimo Sparti, il principale accusatore di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. «In questo paese si sono condannate per una strage immonda persone innocenti, sulla base di accuse di un pentito smentito dal figlio. Sparti non era malato di tumore, non diede mai documenti falsi a Francesca Mambro e a Valerio Fioravanti. In carcere a Poggioreale c'è ancora Luigi Ciavardini, che all'epoca della strage era minorenne. Domani andrò a trovarlo per dirgli che non è solo in questa battaglia di verità». (ANSA).

STRAGE BOLOGNA: FIORAVANTI, POSSIBILE
RIAPERTURA PROCESSO

ROMA, 24 MAG - «Spero che il livello delle polemiche sia il più basso possibile. Abbiamo sempre teso a riaprire il processo: questo è sempre stato il nostro impegno maggiore ma forse oggi questa soluzione si avvicina». Valerio Fioravanti commenta le dichiarazioni di Stefano Sparti, figlio di Massimo Sparti, principale accusatore di lui e di sua moglie Francesca Mambro, condannati con Luigi Ciavardini per la strage di Bologna del 2 agosto 1980. Massimo Sparti ha detto in sostanza che il padre ha mentito sull' incontro decisivo che è diventato l'elemento di accusa per il gruppo. «Massimo è il quarto componente della famiglia Sparti che ha spiegato, dettagliatamente e con riscontri precisi, come fosse impossibile che il padre fosse a Roma, dove ha sostenuto di averci incontrati, dopo la strage del 2 agosto. Tutte queste dichiarazioni, fatte negli anni anche nelle aule di tribunale, sono state sostanzialmente scartate dall' autorità giudiziaria di Bologna, sostenendo che la moglie, la suocera e la baby-sitter mentirono all' epoca al solo fine di tutelare proprio Massimo Sparti da possibili rappresaglie che sarebbero potute venire da ambienti dell' estrema destra. Ora il bambino di allora conferma che il padre era in tutt'altra parte quel giorno. A tanti anni di distanza è del tutto evidente - afferma ancora Fioravanti interpellato in proposito - che questa spiegazione è non solo poco logica ma del tutto insufficiente, come confermano le dichiarazioni di Massimo Sparti alla Rai». Fioravanti conclude invitando tutti a riflettere «su quello che è effettivamente successo in quell' estate del 1980». (ANSA).

STRAGE BOLOGNA: PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
VITTIME SU SPARTI: "SENZA SENSO"
"Tutte le ombre di dubbio sono state eliminate, inutile ritirare sempre fuori le stesse cose... Per me diciamo che e' un cosa che, umanamente, non ha nessun senso...". Con queste parole Paolo Bolognesi, Presidente dell'associazione vittime della strage di Bologna, commenta le ultime dichiarazioni di Stefano Sparti - figlio di Massimo Sparti, uno dei "pentiti" principali del processo che porto' alla condanna di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti - alla trasmissione di Giovanni Minoli "La storia siamo noi", in onda questa sera, sul fatto che il padre all'epoca menti' sui fatti, essendo in relta' non a Roma per fornire passaporti falsi ai due ex brigatisti neri due giorni dopo la strage, ma a Cura di Vetralla, un paese a 70 km da Roma, in attesa di partire per le vacanze. "Dopo 27 anni vengono a tirar fuori queste cose - prosegue non senza un punta di amarezza Bolognesi - dopo che questi aspetti sono stati analizzati nei vari processi in maniera molto dettagliata... dopo 5 anni che il padre e' morto. Poteva quantomeno almeno dirla prima - aggiunge riferito a Stefano Sparti - quando il padre era vivo, almeno di poteva fare qualche verifica... oppure poteva stare zitto un altro po'...". "Ho letto i giornali - prosegue Bolognesi che si trova all'estero - cita la madre, la nonna, hanno sempre detto cosi'... Andate a vedere, nell'ambito dei processi tutte queste posizioni sono state analizzate bene, ed erano soprattutto posizioni di persone che erano state pressate, che avevano avuto delle minacce. Addirittura - conclude Bolognesi - c'e' il verbale del 25 agosto 1984 della Mambro che dice che il 4 agosto era li' dallo Sparti a chiedere dei documenti".





immagini tratte da:





sabato 19 maggio 2007


1000 volte GRAZIE!


Ringraziamo tutti/e...

La nascita del nostro blog è legata ad una pura casualità.

Non ci aspettavamo così tanto seguito, mille visite in una manciata di giorni per noi significano tanto.




CMC 451...

ALEA IACTA EST!

IX VI MMVII...TUTTI A BENEVENTO!!!


La Comunità Militante Caudina 451 comunica la propria adesione al dibattito che si terrà a Benevento il 9 giugno, organizzato da Achille Biele, direttore del foglio "Benevento".

Questo è il testo della nostra adesione ufficiale:



La Comunità Militante Caudina 451 aderisce

"Siamo convinti che la recente apertura a 360° di tutta l'Area consente un'analisi oculata del fenomeno legato ai Campi Hobbit. Noi stiamo lavorando per allestire un Campo Hobbit per tutti i militanti di base, in Valle Caudina, tra Montesarchio (BN) e Cervinara (AV). La gioventù ha bisogno di una riflessione profonda sul passato per guardare al presente ed al domani "in maniera differente".

Comunità Militante Caudina 451

Questo è l'elenco delle adesioni e per informazioni cliccate www.campohobbit.it



Presente anche Macerata

Anche Macerata sara' presente per ascoltare le varie posizioni, fare il punto della situazione e contribuire attivamente al rinnovamento dell'area, con la consapevolezza che ne uscirà qualcosa di buono, ucciso ogni particolarismo!

Camerati di Macerata



Il significato politico e culturale dei campi hobbit

Sarò anch'io a Benevento il 9 giugno per ricordare il significato politico e culturale dei campi hobbit.

Mino Cartelli - Responsabile nazionale organizzativo Mis con Rauti



Sarà un modo per ricordare e da lì ripartire

Anche se già aderito come associazione culturare "Generoso Simeone", desidero aderire anche in prima persona. Sarà un modo come un altro per ricordare e da lì ripartire! In alto i Cuori.

Gianni Mastrangeli - Benevento



Le idee forti fecondano il tempo

Tutte le idee vivono nel tempo. Quelle forti lo fecondano. Tutto il resto occupa solo spazio.

Domenico Longo - Coordinatore provinciale Forza Nuova - Benevento



In alto i cuori

Parteciperò con grande entusiasmo al raduno della comunità nazional-popolare. Nessun fenomeno al mondo potrà impedire al Sole di risorgere. In alto i cuori.

Fernando Melchiorre - Benevento



Il piacere di esserci

Verrò con gioia. nella certezza che il momento sarà utile a ridare vigore ad un ambiente che da troppi anni vive nel silenzio.

Carlo Di Dato



Sarà l'occasione per parlare di futuro

Aderisco con passione e rinnovata fiducia alla manifestazione. Io mi sento spiritualmente legato a quella generazione in fermento che iniziò la sua avventura nel 1977 a Campo Hobbit. Sarà anche l'occasione per parlare di futuro, tracciare nuovi percorsi, individuare "nuove sintesi" per lanciare una nuova sfida politica e ideale alle deformazioni della modernità.

Vincenzo Bovino - Benevento



Un saluto da Littoria

Un cameratesco saluto da una camerata di Littoria

Lilli - Latina



Aderiamo

Il coordinanento regionale del Mis con Rauti del Friuli Venezia Giulia aderisce all'iniziativa.

Michele Cioffi - Coordinatore Mis con Rauti Friuli Venezia Giulia



Non posso mancare

In ricordo degli anni più belli della mia giovinezza non posso mancare.

Valerio Santaniello - Benevento



Padroni del nostro destino

Saremo presenti il 9 giugno a Benevento per ribadire la nostra volontà di tornare padroni del nostro destino.

Pasquale Montano - Segretario provinciale Forza Nuova Napoli



Presente anche il Mis della Puglia

Anche la segreteria regionale pugliese del Mis con Rauti sarà presente il 9 giugno a Benevento per ricordare la nascita dei campi hobbit.

Emilio Durante - Segretario regionale Mis con Rauti Puglia



Adesione da Avezzano

Aderisco con entusiamo con tutta la segreteria provinciale del Mis con Rauti di Avezzano al convegno promosso dal vostro sito sul trentennale del 1° Campo Hobbit.

Bruno Neri - Segretario provinciale Mis con Rauti Avezzano



Presente allora, Presente oggi

Mi sono rivisto dopo 30 anni nella 2°foto al centro ricordando i bei giorni. Presente allora, Presente oggi. Camerateschi saluti.

Lodovico Facchiano - Benevento



L'Associazione culturale Generoso Simeone sarà presente

Oggi come allora.Blocco compatto contro quanti pensano, senza aver fatto, di essere liberi di dire, sventolando idee, che dicono comuni, ma che sono solo la logora stampella di partiti vecchi nello spirito; quello spirito il campo Hobbit tentò di rinvigorire e rinnovare e in sua difesa noi verremo.

Marina Simeone - Benevento



Aderisco all'iniziativa

Con la presente adersico al convegno dibattito del 9 giugno c.a. Camerateschi saluti

On. Franco Cardiello - Coordinatore Regionale di Azione Sociale Campania



Una nuova era per l'intera area

Con entusiasmo la federazione provinciale di Varese della Fiamma Tricolore annuncia la partecipazione di una delegazione, sperando che sia l'inizio di una nuova era per l'intera area.

Roberto Ghiringhelli - Segretario Federale MSFT Varese



Pavia Presente!

Sono lieto di comunicare che una rappresentanza della Federazione di Pavia del M.S. Fiamma Tricolore sarà presente all'evento che riteniamo una valida iniziativa di carattere culturale. Saluti.

Luca Battista -Segretario Federale MSFT Pavia



Ci saremo anche stavolta

C'eravamo allora, con nostro padre, all'epoca federale del Movimento Sociale Italiano della provincia di Benevento. Ci saremo anche stavolta.

Pellegrino e Carmen Cavuoto - Benevento



Aderiamo con entusiamo

Aderisco con entusiasmo all’iniziativa con la sezione Mis con Rauti di S. Lorenzo.

Gennaro Natale — Segretario sezione Mis con Rauti S.Lorenzo — Vicaria — Napoli



Ci saremo anche noi

Il 9 giugno ci saremo anche noi a Benevento per ricordare il trentennale del primo campo hobbit.

Giovanni Mazzei — Segretario sezione Mis con Rauti S.Giorgio a Cremano (NA)



Coordiniamoci

Aderisco alla iniziativa del 9 giugno diretta a celebrare i Campi Hobbit dei quali fui promotore, attore e sostenitore. Rilevo peraltro che analoghe iniziative sono in programma a Roma per il 16 giugno ed alle quali anche ho aderito e positivamente suggerisco di coordinarci per dare maggiore forza e prospettiva alla iniziativa. La contestuale manifestazione stesso giorno 9 giugno Napoli celebrazione anniversario La Contea, non so se mi consentirà presenza.
Cordialità.

On. Antonio Parlato - Napoli



A Benevento per ricordare quell'importante evento

La sezione di Poggioreale del Mis con Rauti aderisce alla manifestazione del 9 giugno. Saremo a Benevento per ricordare quell’importante evento di trenta anni fa e chi ne fu l’ideatore.

Giuseppe Alviti — Segretario sezione Mis con Rauti Poggioreale Z.I.. - Napoli



Presente anche la federazione salernitana del Mis con Rauti

La federazione e i giovani del Mis con rauti di Salerno saranno presenti al trentennale del 1° Campo Hobbit.

Angelo Nese - Segretario provinciale Mis con Rauti Salerno



Per l'unione della vera destra sociale

La federazione provinciale salernitana di Forza Nuova ci sara' - per l'unione della vera destra sociale.

Guido D'Amore - coordinatore FN Salerno



Aderisco con entusiasmo e speranza

Aderisco con entusiasmo e speranza alla celebrazione del trentennale del I° Campo Hobbit del prossimo 9 giugno con l’auspicio che possa essere la base per la rinascita dell’anima socialpopolare del MSI e si possa iniziare a dare vita ad una nuova area della destra radicale - sociale e solidale .

Alfonso D’Ascoli - Benevento



Sono con voi

Impegnato in coeva manifestazione culturale il mio cuore pulsa all'unisono con il vostro.

Valerio de Martino — Napoli



L'inizio della battaglia

Aderisco perché non voglio che diventi un memoriale ma l'inizio della battaglia contro Sauron e la sua sovversione.

Tonino Torre - Napoli



Adesione di Cuore Nero

L'Associazione Culturale Aurora Boreale ed il Circolo CUORE NERO di Milano Vi ringraziano per avere organizzato questa ottima iniziativa storico-politica che finalmente vede riunita tutta la nostra splendidà comunità umana e spirituale. Vi annunciamo che sarà certamente presente anche una nostra delegazione ufficiale. Bravi, complimenti, buon lavoro e camerateschi saluti

Roberto Jonghi Lavarini ed Alessantro Todisco — vvv.cuorenero.org



Sarà presente anche Azione Sociale di Napoli

Aderisco con entusiamo all'iniziativa di ricordare il trentennale del primo campo hobbit con un convegno d'area.

Domenico Manganiello - Segretario Provinciale Azione Sociale Napoli



Aderisco con grande entusiamo

Aderisco insieme a tutta la Federazione del MIS con Rauti di Napoli con grande entusiasmo!
Grazie e camerateschi saluti

Vittorio Lamberti - Segretario Provinciale del Mis con Rauti della Federazione di Napoli



Adesione all'evento storico

Sono un camerata di anni 48 ed ho partecipato al campo hobbit del 1977, avevo allora 19 anni. Oggi do la mia adesione sperando che la frammentarieta' dell'area si ricomponga ed i vari Forza Nuova, alla quale appartengo, Fiammatricolore, Fronte Nazionale, Azione Sociale, Movimento Idea Sociale ed altri si sciolgano per il supremo interesse dell'idea fascista per diventare un solo movimento forte ed unico antiamericano, antiisraeliano e contro ogni compromesso con il liberalcapitalismo borghese della cdl ed in particolar modo con il traditore Fini e soci. Iinoltre dovremmo recuperare quei veri camerati che ancora esistono in AN e farli venire con noi. Adesso voi, Mussolini, Fiore, Tilgher, Rauti, Romagnoli, Rossi, dimostrate alla base militante che siete una sola anima al di sopra delle vostre rivalita e faziosita e create un solo vero unico movimento al quale tutti noi auspichiamo da sempre e ricordatevelo: da soli si perde uniti si vince. Vi ringrazio anticipatamente se riuscirete a creare questo movimento al quale io aderirò con altri camerati senza riserve, in caso contrario rimarrò sempre fascista ma diventerò autonomo fascista come tanti altri. Se vorrete interpellarmi sarò a vostra disposizione e quindi sarò lì sabato ore 18 a Benevento e ricordatevi il nostro onore si chiama fedeltà.
Un fedelissimo camerata

Gianni Buono



Un periodo veramente bello della mia gioventù

È con tanta emozione che ho saputo di questa iniziativa che ricorda campo hobbit. In quel periodo avevo 17 anni e frequentavo il Fronte già da 3, è stato un periodo veramente bello della mia gioventù. Uno dei momenti più emozionati del campo è stato quello dell'arrivo del primo ragazzo. Veniva da Torino (se ricordo bene) con uno zaino in spalla e aveva la mia età, lo accogliemmo con tanto entusiasmo. Senz'altro parteciperò alla manifestazione, mando intanto alcune foto ricordo scattate nel campo.
In alto i cuori!

Pasquale Spulzo - Benevento



Il portale ladestra.info aderisce a Campo Hobbit

Vorremmo venire in veste di giornalisti ufficiali per poter ritrarre uno spaccato di storia della destra con interviste , foto , video , recensioni e quant' altro, fateci sapere se è possibile aprire tale collaborazione.

Ladestra.info - www.ladestra.info



Adesione del Fronte della Nova Gioventù

Il movimento culturale giovanile Fronte della Nova Gioventù aderisce alla vostra iniziativa.

Fronte della Nova Gioventù - www.fdng.org



Ci sarà anche il Progetto H2O

Il forum delle acque sociali Progettoh2o aderisce alla manifestazione "Campo Hobbit 30 anni dopo"

Progetto h2o - .www.progettoh2o.org



Documentai fotograficamente l'intera manifestazione

Sono l'autore di gran parte delle foto che avete pubblicato nel sito. Al I Campo Hobbit, su incarico di Generoso, documentai fotograficamente l'intera manifestazione. Sono ancora in possesso dei negativi. Se avete bisogno di altre foto non avete da fare altro che chiedermele.
Cameratescamente

Lidio Aramu - Napoli



Quelle giornate memorabili

Ricordando con commozione quelle memorabili giornate di trent'anni fa, riaderisco!

Antonio Casapullo — Napoli



Ora e sempre

Per l'Italia ora e sempre............

Francesco Orefice - Napoli



Aiutai Generoso ad organizzare il campo

Sono Ferdinando Parisella, anni 51, e mi "sono sporcato le mani" con l'indimenticato, per me, Generoso Simeone nella pulizia e l'organizzazione del campo "di pallone" di Montesarchio. Insieme a me il mio Circolo Culturale Satrico di Latina. Cominciammo così l'estate '77 che finimmo il 24 e 25 settembre al Programma Domani organizzato dal nostro circolo a Borgo Bainsizza a Latina. La foto che avete sul sito riprende il nostro striscione "una scelta di crescita politica".
Aderisco inviandovi altre foto.

Ferdinando Parisella - Latina



Ci sarà anche il Cuib Degrelle di Avellino

Il Cuib Degrelle sarà presente al Compo Hobbit di Benevento, con tutta la segreteria provinciale di Forza Nuova Avellino.
In alto i cuori!

Cuib Degrelle - Avellino



Una memorabile esperienza comunitaria

Le celebrazioni per il trentennale primo Campo Hobbit mi danno l'occasione per ricordare una memorabile esperienza comunitaria ed un indimenticato camerata: Salvatore Barone.
Salvatore Barone, anch'egli presente in quei giorni a Montesarchio, fu autore della canzone Europa Nazione e di tutte le canzoni che nel primo Campo Hobbit cantai insieme al gruppo Vento del Sud (Ettore Cristiani, Gianni Procida e Rosario Striano).

Luigi Rispoli - consigliere provinciale A.N. - Napoli



Giovani della Fiamma Napoli

Il nucleo giovanile Fiamma Napoli aderisce all'evento.

M.S.F.T. - Napoli



Adesione dal Piemonte

La segreteria del coordinamento del Piemonte aderisce con entusiasmo al prossimo evento del 9 Giugno e nell'attesa di incontrarci un saluto ed un arrivederci a presto.

Giuseppe Lavalle - M.I.S. Piemonte



La Comunità Militante Caudina 451 aderisce

Siamo convinti che la recente apertura a 360° di tutta l'Area consente un'analisi oculata del fenomeno legato ai Campi Hobbit. Noi stiamo lavorando per allestire un Campo Hobbit per tutti i militanti di base, in Valle Caudina, tra Montesarchio (BN) e Cervinara (AV). La gioventù ha bisogno di una riflessione profonda sul passato per guardare al presente ed al domani "in maniera differente".

Comunità Militante Caudina 451



La feconda rivoluzione culturale dei Campi Hobbit

Finalmente un evento comunicativo, unitario, costruttivo come d'altra parte lo fu allora... Grazie alla sintesi feconda della Rivoluzione Culturale dei Campi Hobbit e dello spontaneismo-movimentismo militante fine anni 70' abbiamo rotto in quegli anni con le logiche ambigue e perdenti della "destra nazionale "... Tornammo finalmente ad essere Rivoluzione...
Che questa sia una buona occasione per dare un'altra spallata al "Sistema" ed a tutti i suoi servi...
Non posso mancare ...

Francesco Mancinelli - Roma



Una formula destinata a diventare storia

Partecipo entusiasticamente alla iniziativa formalizzando la mia adesione. Dopo Montesarchio ci fu Castel Camponeschi di L'Aquila e l'ulteriore sucesso di una formula destinata a diventare storia. Eravamo con Pino Rauti - fu la sua gioventù a promuovere l'iniziativa - durante quei giorni e con lui siamo anche oggi.

Maurizio Dionisio - L'Aquila



Un'occasione stimolante

Caro Achille, come ti dissi sin dall'inizio l'iniziativa mi interessa, anche se sono un po' critico sui campi hobbit. Il fatto che abbiano aderito un po' tutti e che, dunque, sia un'occasione per incontri sereni e per superare gli steccati delle fazioni e dei ducettismi mi stimola ulteriormente. Conta su di me, il 9 giugno parteciperò volentieri al convegno, al dibattito e a quanto di costruttivo potrà nascerne.

Gabriele Adinolfi - Roma



Ritrovare le radici storiche e culturali

Segnalo la mia adesione incondizionata all'iniziativa e la mia disponibilità ad essere presente come relatore. C'è necessità che quest'area ritrovi le sue radici storiche e culturali per iniziare un processo di composizione che superi le fazioni e i personalismi di cui è prigioniera. In questa direzione la Vostra iniziativa è eccellente e mi vede partecipe con entusiasmo.

On. Luca Romagnoli
Segretario nazionale Movimento Sociale Fiamma Tricolore



Partecipa anche Casa Pound

Sarò lieto di rappresentare CASAPOUND e il suo fermento nella conferenza da voi organizzata.

Gianluca Iannone - Roma



Aderisco con entusiasmo

Aderisco con entusiasmo alla vostra inziativa. Il solo nome Campo Hobbit mi evoca giovanili emozioni. Spero che questa iniziativa abbia lo stesso seguito della precedente

Salvatore Di Matteo - Avellino



Aderisco all'iniziativa

Caro Achille, sono venuto a conoscenza della tua iniziativa del 9 giugno per il trentennale dei campi hobbit e aderisco quindi all'iniziativa di Benevento

Maurizio Murelli - Milano



Oggi come ieri il domani appartiene a noi

Con la presente Vi comunico la adesione mia e di tutta Azione Sociale al Campo Hobbit 30 anni dopo che si terrà a Montesarchio (Bn) il 10 giugno 2007. Oggi come ieri, il domani appartiene a noi.

On. Alessandra Mussolini
Segretario nazionale Azione Sociale



Un'ottima iniziativa

Carissimo Achille, mi sembra un'ottima iniziativa. credo proprio che ci saro'. Fammi sapere tutti i dettagli per tempo. E se si allargasse ancora di piu' il numero degli invitati? Fammi sapere.
In alto i cuori!

Leo Valeriano - Roma



Un importante evento culturale e politico

Il 9 giugno 2007 sarò a Benevento per celebrare il trentesimo anniversario del 1° Campo Hobbit, un importante evento culturale e politico per molte generazioni di giovani, che merita di essere attualizzato e ricordato con un grande convegno.

On. Pino Rauti
Segretario nazionale del Movimento Idea Sociale



Ci sarà anche il Fronte Nazionale

Caro Achille, confermiamo la partecipazione del Fronte Nazionale al Campo Hobbit.

Adriano Tilgher
Segretario nazionale Fronte Nazionale



Adesione del Mis di Avellino

Il neo commissario federale del Mis di Avellino con la presente dà la sua adesione e quella di tutta la federazione al Campo Hobbit.

Giuseppe De Rosa - Avellino



Sarà meraviglioso partecipare

L'11 giugno del 1977 ero presente a Campo Hobbit, ero già iscritto all'MSI da 5 anni e facevo politica attiva per il partito. Facevo parte del gruppo di giovani che seguivano Generoso nel percorso politico. Lui per tutti noi era il faro della politica del Movimento Sociale Italiano. Oggi, a trentanni di distanza, per me sarà meraviglioso partecipare al ricordo di quella manifestazione. Sarò sicuramente presente.

Rino Chiusolo — Benevento



Saremo presenti

Caro Achille,
ti prego di informarmi al più presto della data della giornata celebrativa affinchè possa parteciparvi.
A presto.

Roberto Fiore
Segretario nazionale Forza Nuova



Aderisco

Aderisco al trentennale del primo campo hobbit.

Franco Mormile - Napoli



Liberi di essere

Carissimi,
come Volontari Nazionali abbiamo deciso di aderire alla Vostra ottima iniziativa.
Liberi di essere.
Camerateschi saluti

Alessandro Bardi
Volontari Nazionali - Roma



La miglior forma di ricordo è la volontà d'azione

Aderisco con piacere alle celebrazioni dei trenta anni del primo campo hobbit.
Appartengo alla generazione dei trentenni e mi sento spiritualmente "figlio" di quella comunità che nel 1977 si riunì a Montesarchio.
Le parole che furono dette, le canzoni che furono cantate volando nell'aria hanno forgiato la nostra anima.
Volentieri partecipo al Trentennale del I Campo Hobbit a patto che si parli del futuro più che del passato. La miglior forma di ricordo è infatti la volontà d'azione.

Alfonso Piscitelli
docente di scienze sociali



Le radici profonde non gelano!

Grazie per aver riproposto,a distanza di 30 anni,la meravigliosa iniziativa comunitaria del "Campo Hobbit".Sono convinto che dal prossimo 10 Giugno la destra sociale e nazional-popolare saprà ridare risposte e speranza agli italiani ripartendo dai valori sacri ed inviolabili di"DIO, PATRIA e FAMIGLIA".
LE RADICI PROFONDE NON GELANO!

Avv. Antonio Todaro
Vice coordinatore regionale Campania
Azione Sociale con A.Mussolini



Nel ricordo di Generoso Simeone

Carissimo Achille, nell’apprezzare molto l’iniziativa per ricordare il campo "hobbit", ti prego di considerarmi a disposizione per sostenere questa opportunità di ricordare il comune e mai dimenticato amico Generoso Simeone. Grazie. A presto.

Pietro Di Lorenzo - Limatola (BN)



Il domani appartiene a noi!

Siamo due ragazzi di San Giuliano di Puglia (CB) Giuliano e Teodoro volevamo comunicarvi la nostra disponibilità a prendere parte alla manifestazione per i trent'anni dal primo Campo Hobbit. Speriamo di poter conoscere di persona l'On. Pino Rauti e magari assistere ad un’esibizione della Compagnia dell'Anello.
IL DOMANI APPARTIENE A NOI!

Giuliano e Teodoro
S.Giuliano di Puglia (CB)



Il riscatto del paese passò anche per il Sannio

Cari Camerati,
diamo la nostra adesione a tale iniziativa, nella convinzione che rende sempre piu'decisa la nostra azione che il riscatto del paese come parti' dal 46' a Roma con il M.S.I., passo' anche per il Sannio nell'estate del '77.
Saluti nazionali

Roberto Quintavalle
Presidente Associazione culturale" Identità' " - Venezia



Riaderisco!

Campo Hobbit 30 anni dopo. Aderisco, 30 anni fa ne avevo 20. Riaderisco!

Massimo Desiati - Vasto (CH)



Auguri

Augurando l'ottima riuscita della manifestazione, comunichiamo convinti l'adesione del Mis con Rauti di Caserta.

Attilio e Rosa Galbano - Caserta



Il domani ci appartiene

Trent'anni dopo il domani appartiene ancora a noi.

Antonello Loreto - Recanati (MC



Il domani è nostro

Cari Camerati, spero di poter essere della brigata, una delle nostre migliori virtù: il rispetto delle tradizioni e nel contempo, l'ansia per il domani!

Francesco Villa - Parma


sabato 12 maggio 2007

Torneo Interassociativo: La CMC 451 si "auto-elimina", ritirato il ricorso contro La Valle

Grande gesto di signorilità per la CMC 451, che ritira il ricorso contro l'Associazione La Valle, ponendo così fine alle numerose polemiche che (purtroppo e persino ingiustamente) hanno preso ripetutamente di mira la Comunità Militante Caudina.

Ecco il testo integrale del comunicato della CMC:

"La Comunità Militante Caudina 451, associazione co-organizzatrice e partecipante al Torneo Interassociativo di calcetto “Sei con noi per la solidarietà”, RITIRA il ricorso presentato in data 7 maggio 2007 per l’incontro“CMC 451 – La Valle” .
Si è arrivati a tale decisione per la grande amicizia con i componenti dell’Associazione Culturale “La Valle”, ma soprattutto per non alimentare ulteriori polemiche in un torneo che purtroppo ha dovuto già fare i conti con il critico abbandono di due compagini, vale a dire l’ACR San Potito e l’ACR Sant’Adiutore (anche se da parte nostra si preferisce non giudicare la loro scelta).
La nostra Associazione sociale e culturale continuerà, comunque, la sua attività all’interno dell’Organizzazione, cercando di fare il possibile in termini di solidarietà e per la raccolta fondi da devolvere all’Associazione “Antonellina Clemente” .


Il direttivo della CMC 451

martedì 8 maggio 2007

Torneo Interassociativo: La CMC 451 sconfitta da "La Valle", ma potrebbe vincere la gara a tavolino


La terza ed ultima gara del girone per la CMC 451 termina con una sconfitta sul campo, ma è stato già presentato ricorso scritto.
C'è grande attesa per le decisioni che verrano prese, anche se ci sono tutte le premesse per attribuire la vittoria a tavolino per la Comunità Militante Caudina.
Nel rettangolo di gioco la gara è finita 6-2 per "La Valle", ma questa squadra ha giocato non rispettando una delle regole principali, vale a dire l'utilizzo obbligatorio di un over 35 per l'intera durata di almeno un tempo.
C'è comunque da sottolineare l'ottima prova della CMC, capace di passare in vantaggio per 2-0 prima di capitolare, anche e soprattutto per una scellerata gestioni delle sostituzioni.

Infine, bisogna ricordare che prima della terza giornata del torneo, hanno abbandonato la scena l' ACR San Potito e l'ACR S.Adiutore. Le classifiche quindi sono state stravolte.


Tabellino: CMC 451 - La Valle 2-6

Reti CMC: Ruotolo, Amaro

CMC 451: Ambrosone; Amaro, I. Criscuoli, A. Criscuoli, Grillo, Ruotolo, De Simone. All. Germano; Dir. Acc. Spaziani


Classifica gruppo A: ACR San Gennaro 6, La Valle 3*; CMC 451 0*, ACR S.Adiutore ritirata.
*in attesa dell'esito del ricorso