venerdì 29 aprile 2011


Primavera a Marzo era entrata, era entrata a Milano,
ne avvertivi il tepore e tra il fumo e il cielo lontano
ne avvertivi la gioia nella ragazza che tu tenevi per mano.
Finalmente l'ultima campana, è finita la scuola
anche per oggi potrai tornare a casa tua per riposare
ma sotto casa, davanti al portone, ti attendeva la morte,
non me immaginavi l'assurda ragione.
Un colpo, due colpi e altri colpi sul capo,
finché non furon certi di averti finito
i loro volti eran coperti dal rosso
come il tuo volto dal sangue che avevi già addosso.
La morte di un tempo aveva la falce,
la morte di oggi ha pure il martello,
lasciò la sua firma su quel muro di calce,
proprio di fronte al tuo cancello.
Per quarantasette giorni una madre
ha sperato e pregato accanto al letto del figlio morente
fino a quando una notte il suo cuore ha ceduto
ma alla gente non importò niente.
Era morto un "Fascista", non valeva la pena
guastarsi l'appetito o rovinarsi una cena.
Era morto un "Fascista", andava in fretta sepolto
avevan paura anche di un morto.
Andava sepolto e dimenticato perchè così vuole
la giustizia del proletariato.
Era morto un "Fascista", andava in fretta sepolto
avevan paura anche di un morto.

a Sergio Ramelli degli ZPM
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giovedì 21 aprile 2011

mercoledì 20 aprile 2011









Solidarietà: missione CasaPound Italia in Africa, formazione e laboratori artigianali per gli orfani del Kenya

Roma - Dopo l'impegno per i Karen in Birmania e per la minoranza etnica serba in Kosovo, CasaPound Italia sta portando avanti un altro progetto di solidarietà internazionale, questa volta a favore dei bambini del Kenya. Per questa prima missione umanitaria in Africa, una delegazione di Cpi, guidata dal presidente Gianluca Iannone, insieme a ''Solidarité - Identités'', la onlus costituita da CasaPound in Francia, ha visitato alcuni orfanotrofi nel paese africano, offrendo il proprio contributo in termini di cibo, libri e medicine, ma soprattutto verificando la possibilità di avviare rapporti di cooperazione finalizzati alla creazione di laboratori artigianali e di altre microstrutture utili a favorire lo sviluppo economico di queste piccole realtà.

''Oggi la vita dei bambini ospiti in questi orfanotrofi si divide tra il lavoro nei campi e la scuola - spiega Iannone - Noi vorremmo tentare nel nostro piccolo di aiutarli a sviluppare altre possibilità, organizzando corsi di formazione in loco e contribuendo a raccogliere fondi per avviare microattività economiche che possano consentire a questi ragazzi di vivere meglio e a scrollarsi di dosso il giogo che li vuole morti di fame in casa propria o invasori disperati in casa altrui''.

''Multinazionali e banche con la 'decolonizzazione' hanno affamato l'Africa - aggiunge Iannone - La loro politica sta disgregando l'Europa e minaccia l'Italia che attende milioni d'immigrati gettati sulle nostre coste dagli schiavisti e dalle compagnie cosmopolite. Per non trasformare il mondo in una grande Babele bisogna che i popoli si accingano a cooperare, indipendenti in casa propria. In questo impegno antiglobale Casa Pound è schierata in prima linea. La nostra iniziativa, dunque, vuole lanciare un segnale: bisogna invertire la tendenza. Nazioni e popoli, liberi indipendenti e padroni di sé contro l'internazionalismo degli schiavisti e degli schiavi''.

martedì 19 aprile 2011

venerdì 15 aprile 2011

DAJE ANDREA!


Roma: Iannone, abbiamo dato fastidio a qualcuno ma CasaPound non si lascia intimidire


Roma, 14 aprile – ‘’Abbiamo dato fastidio a qualcuno. Non sappiamo a chi, potrebbero essere tanti. Noi non puntiamo il dito contro nessuno. Ma qualunque follia ci sia dietro tutto questo, l’unica cosa certa è che CasaPound Italia non si lascia intimidire. Continueremo ad andare avanti sulla nostra strada, con la determinazione e la serenità di sempre, consapevoli del valore e dell’importanza delle nostre battaglie’’. A parlare è Gianluca Iannone, presidente di CasaPound Italia, in questi giorni impegnato in Kenya insieme alla Onlus ‘Solidarité identite’ in una missione di solidarietà internazionale a favore di alcuni orfanotrofi di Nairobi, che così interviene su quanto accaduto ad Andrea Antonini, vicepresidente di CasaPound Italia e consigliere di Cpi nel XX Municipio di Roma, ferito questo pomeriggio da due colpi di arma da fuoco mentre percorreva in scooter via Flaminia.

‘’CasaPound – afferma Iannone - ha oltre cinquanta sedi in tutta Italia, ha occupato decine di palazzi pubblici e privati dal Nord al Sud del Paese, è scesa in campo con azioni concrete e d’impatto a favore dei soggetti più deboli, come disabili e detenuti, ha portato avanti proposte fattive e realizzabili che, se messe in atto, potrebbero essere un enorme passo avanti per risolvere una questione tragica come l’emergenza abitativa. Soprattutto, si è posta come un soggetto politico fuori dagli schemi e dagli schieramenti, capace di confrontarsi con chiunque voglia ragionare sui problemi reali del paese. Evidentemente, tutto questo non è piaciuto. A chi ci vuole chiudere la bocca rispondiamo, come sempre, a volto scoperto e con le maniche rimboccate, che tutto questo non ci spaventa e che andremo avanti, e più avanti ancora. Ad Andrea vanno i nostri auguri di pronta guarigione. Lo aspettiamo per affrontare insieme nuove battaglie’’.


Roma: CasaPound, motivo agguato è in nostre battaglie sociali

Roma, 14 aprile ''La ragione di quanto accaduto è sicuramente nelle nostre battaglie sociali, a cominciare da quella che ci vede in prima linea contro la gravissima emergenza abitativa che vive la nostra città''. Così Simone Di Stefano, vicepresidente, con Andrea Antonini, di CasaPound Italia, spiega i motivi che secondo l'associazione si nascondono dietro il ferimento del consigliere del XX Municipio.Di Stefano, che è stato a trovare Antonini all'ospedale Sant'Andrea, esclude che l'agguato possa essere maturato negli ambienti dell'estrema destra, ma non accusa nemmeno l'area antagonista.

''Noi non puntiamo il dito contro nessuno - spiega - Vedremo, valuteremo. Quello che è certo è che si è voluto colpire chi è impegnato per la giustizia sociale''.

Di Stefano ha anche raccontato che Antonini, appena resosi conto dell'accaduto, ha pensato a un errore di persona. ''la prima cosa che ho pensato è che mi hanno scambiato per qualcun altro'', gli ha detto Antonini durante il breve colloquio che i due hanno avuto in ospedale. ''Andrea sta bene e tra due ore sarà dimesso - ha comunque tenuto a sottolineare Di Stefano - E questa è la cosa che conta''.

domenica 10 aprile 2011







http://www.youtube.com/watch?v=HArZFf8nl4U

venerdì 1 aprile 2011



L'Europa muore a Tripoli, l'Italia muore a Lampedusa

Cervinara (Av), 1 aprile - ''L'Europa muore a Tripoli, l'Italia muore a Lampedusa". Questo il testo dello striscione a firma CasaPound Italia comparso nella notte tra piazza Trescine e via dei Monti a Cervinata per stigmatizzare il comportamento vergognoso del governo italiano e dell'Unione europea sulla guerra in Libia e sulla gestione del tragico esodo di profughi e immigrati dal Nordafrica che sta facendo del nostro Paese, da Ventimiglia a Lampedusa, la prima vittima dell'ingordigia anglo-americana e dell'irresponsabile egoismo francese''. Da Bolzano a Palermo, piazze, mercati e centri commerciali di oltre cinquanta città italiane questa mattina sono state 'invase' da migliaia di 'cartoline' di Lampedusa: volantini che raffigurano l'isola com'è oggi, non ancora la Portofino di cui parla Berlusconi, ma terra di caos e tomba di tutte le false e ipocrite speranze sulla logica dell''accoglenza'', della ''convivenza'' e del ''pacifismo'' a comando. 'Ti hanno detto che a Lampedusa è tutto a posto. Non è vero - si legge sul volantino - Ti hanno detto che abbiamo bisogno di più immigrati. Non è vero. Ti hanno detto che la guerra in Libia è una guerra giusta. Non è vero. Ti hanno detto che in questa guerra agiamo da protagonisti. Non è vero. Ti hanno detto 'tranquillo: benzina e bollette non andranno alle stelle' . Non è vero. Solo questo è vero: L'Europa muore a Tripoli, l'Italia muore a Lampedusa. L'Europa muore a Tripoli, e i suoi assassini sono l'ingordigia anglo-francese, il mammut burocratico di Bruxelles, l'eterna sudditanza verso i padroni del vapore, la pavidità che paralizza. L'Italia muore a Lampedusa, e i suoi assassini sono l'inettitudine della destra di governo, il servilismo della sinistra all'opposizione, le speculazioni della Confindustria in cerca di nuovi schiavi, i calcoli del Vaticano in cerca di nuovi fedeli''.

Il Direttivo Provinciale
CasaPound Avellino