martedì 24 agosto 2010









ANTONIO SACCO PRESENTE!

Il Direttivo provinciale Irpino dell’associazione di promozione sociale CasaPound Avellino porta all’attenzione degli organi di informazione il resoconto del dibattito socioculturale intitolato alla memoria di Antonio Sacco, vittima del lavoro nella tragedia di Marcinelle, in Belgio, dell’8 Agosto 1956.
La manifestazione è riuscita a centrare l’obiettivo prefisso- dichiara il Presidente Provinciale Valerio Criscuoli- ossia quello di onorare degnamente Antonio, dopo anni di oblìo, anche affrontando il problema delle morti bianche e dell’emigrazione, con interventi di spessore, che hanno informato la platea sulla situazione odierna che vivono migliaia di giovani operai italiani”.
La nuova aula consiliare, intitolata proprio ad Antonio, ha ospitato gli interventi di Filuccio Tangredi, Sindaco di Cervinara, Giuseppe Ragucci, Vicesindaco, Pellegrino Casale, Presidente del Consiglio Comunale, Domenico Cioffi, Assessore Lavori Pubblici, Giuseppe Garofano, assessore alla Cultura, Francesco Viola, Capogruppo maggioranza, Giuseppe Mazzariello, nipote di Antonio e membro della coalizione Insieme per Cervinara e Alfredo Marro, Direttore del mensile "Il Caudino". I partecipanti hanno, pertanto, analizzato il contesto sociale delle morti bianche, da tutti i punti di vista, raccontando le proprie esperienze di vita e illustrando le normative a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, senza tralasciare la piaga dell’emigrazione che blocca la rinascita di molte zone del Meridione, tra cui la Valle Caudina, tornata a livelli preoccupanti di emigrazione giovanile. Le parole di Agostino Sacco, venuto dal Belgio per onorare la memoria del fratello e ringraziare i giovani di CasaPound Italia e della Comunità Militante Caudina 451, sono state delle schegge nei cuori dei presenti, per la loro genuinità e per la voglia di ricordare il sacrificio di un sedicenne sepolto vivo dalle macerie di una miniera, simbolo delle morti bianche degli italiani nel mondo.
Si è parlato anche della situazione sociale degli Italiani all’estero, che dopo la tragedia di Marcinelle, hanno iniziato ad essere considerati esseri umani e non più schiavi, per le assurde politiche economiche del dopoguerra, dove i nostri operai venivano trattati come merce di scambio.
Le dolorose tematiche delle morti e degli infortuni sul lavoro rappresentano una scottante realtà- dichiara Criscuoli- insieme all’emigrazione e alla fuga di cervelli che è in costante crescita. Cervinara ha iniziato un nuovo ciclo, caratterizzato dalla voglia di affrontare qualunque piaga sociale e cercare soluzioni concrete con il dialogo costruttivo e aperto a tutti. Abbiamo stretto un patto d’Onore con Agostino Sacco, ossia lavoreremo per scrivere un libro da diffondere nelle scuole per difendere la memoria di Antonio, cercheremo di far intitolare una strada di Cervinara al nostro eroe ed erigeremo un monumento in suo ricordo. CasaPound Avellino continuerà a difendere la classe operaia e la salute dei lavoratori senza soste. Infine, in merito al vile attacco mediatico lanciato da sedicenti esponenti di Rifondazione Comunista, che ci hanno etichettato come violenti, razzisti, xenofobi e portatori d’odio, noi rispondiamo a queste deliranti accuse con il sorriso sulle labbra ed invitiamo questi personaggi a svegliarsi e a collaborare sul fronte sociale, perché c’è bisogno dell’aiuto di tutti. La risposta positiva di tanti giovani, che hanno espresso la loro solidarietà nei nostri confronti dopo queste accuse diffamanti, è una piccola vittoria che ci spinge a continuare sulla strada del dialogo e del confronto civile, ma anche dello scontro culturale. Eppure, nel recente passato, abbiamo collaborato con Rifondazione Comunista, per la raccolta di materiale per i terremotati in Abruzzo e su parecchie questioni ambientali, come l’amianto e l’elettrodotto. Evidentemente con quel comunicato, che tra l’altro è stato copiato, anche male, da una nota simile apparsa qualche mese prima su Parco Palatucci di Avellino, i Neocomunisti hanno voluto rovinare tutto ciò di buono che la comunità cervinarese aveva costruito. Superare gli steccati ideologici per noi è stata un vittoria. Per loro una vergogna. Perciò, agiremo per vie legali, perché essere diffamati e accusati di azioni deliranti è uno smacco- conclude Criscuoli- che non possiamo tollerare, soprattutto perché si è cercato di offuscare il tema del dibattito, ossia la vicenda di Antonio Sacco e del Proletariato italiano, abbandonato dalla politica nazionale e dalla pseudo sinistra”.
Il Direttivo Provinciale
CasaPound Avellino
Cmc451

giovedì 19 agosto 2010

ANTONIO SACCO, VITTIMA DEL LAVORO

Il Direttivo provinciale Irpino dell’associazione di promozione sociale denominata CasaPound Italia
Vi invita
ad un dibattito socioculturale sulla tragedia di Marcinelle, l'emigrazione e le morti bianche del passato nonché del presente.

La manifestazione sarà strutturata in tre punti:

- Ricostruzione storica del contesto sociale degli emigranti italiani
- La storia di Antonio Sacco e la tragedia di Marcinelle, in Belgio, dell’8 Agosto 1956
- La situazione odierna delle Morti bianche sul lavoro, l’emigrazione giovanile e la tutela della salute degli operai.


Questo il programma e gli interventi:

Nuova Aula Consiliare "Antonio Sacco"
alle spalle di Piazza Trescine
Cervinara (Av)
Sabato 21.08.10
inizio lavori ore 19.15

interverranno:
Filuccio Tangredi, Sindaco di Cervinara
Giuseppe Ragucci, Vicesindaco
Pellegrino Casale, Pres. Consiglio Comunale
Domenico Cioffi, Assessore Lavori Pubblici
Francesco Viola, Capogruppo maggioranza
Giuseppe Mazzariello, Insieme per Cervinara
Giuseppe Romano, Sindacalista
Alfredo Marro, Direttore de "Il Caudino"
Valerio Criscuoli, Pres. prov.le CasaPound Italia
Agostino Sacco, fratello di Antonio

Il Direttivo Prov.le

CasaPound Avellino

Comunità Militante Caudina 451

mercoledì 11 agosto 2010



La lettera del dottor Giuseppe Mazzariello

Un brivido ha percorso la mia persona quando, la mattina dell’otto agosto, passando per il viale principale della piccola frazione di Valle, e poi per la centralissima via Roma, ho avuto la sorpresa di trovare affissi due striscioni, che in un giorno tanto triste per il familiari, rendevano omaggio ad un giovane Cervinarese sconosciuto a molti ma, per fortuna, non a tutti.
Parlo di Antonio Sacco, vittima dell’immane disastro della miniera di Marcinelle in Belgio, occorso l’08-08-1956; per tutti il più giovane minatore perito in quel lontano e nefasto giorno.
Aveva appena quattordici anni quando, sprezzante del pericolo, iniziò a calarsi nelle viscere della terra per estrarre carbone.
Purtroppo non tutti sono a conoscenza del fatto che egli, come tantissimi altri connazionali, si recò in Belgio al seguito della sua famiglia, in virtù di un accordo tra la nostra nazione ed il paese di destinazione.
L’accordo prevedeva la cessione al nostro paese di un quantitativo di carbone in misura proporzionale al “materiale umano” fornito per lavorare nelle tantissime miniere.
Dunque anche grazie ad Antonio, ed ai tantissimi altri fieri connazionali, che nelle grandi città italiane, ma non solo, si potevano affrontare i rigidi inverni che furono.
Ma ancora.
Il sacrificio dei tanti connazionali rappresentò, a mio modesto avviso, anche la contro partita per quello che fu definito “il miracolo Italiano”. Infatti chi lasciava la terra d’origine per recarsi in quei lontani paesi, allo stesso tempo, inconsapevolmente, cedeva la possibilità di un lavoro nelle nascenti industrie Italiane.
Ho avuto modo di conoscere la figura di questo giovane soltanto grazie ai racconti di suo fratello, mio zio; ed ho avuto modo di apprendere le disumane condizioni di vita cui erano sottoposti i “maccaronì”. Sì, così venivano definiti gli italiani impiegati nelle miniere di quel lontano paese. Oltre alle terribili condizioni di lavoro, erano costretti a sopportare, quotidianamente, ordinarie vessazioni, forme di intolleranza e di discriminazione. Ho appreso, grazie a quei racconti, che non appena arrivati in Belgio gli Italiani venivano stipati in delle baracche già utilizzate, durante la seconda guerra mondiale, come campi di concentramento per i prigionieri tedeschi. Ma non solo. Prima di essere immessi nel “circuito produttivo” dovevano anche subire una forma di “profilassi”.
Il desiderio di Antonio, come mi è stato raccontato, era quello di tornare un giorno nel suo paesino d’origine, Valle. L’unico modo per accontentarlo, purtroppo, fu quello di donargli la sepoltura nel cimitero cervinarese ove, ancora oggi, riposa in un pressoché “anonimo” loculo.
Ecco perché ho provato una profonda emozione nel vedere che non solo i suoi diretti familiari serbano ancora un vivo ricordo per questo simbolo Cervinarese.
Con la presente, dunque, voglio ringraziare i giovani Cervinaresi di casa pound, autori del generoso gesto di riconoscimento, tanto più gradito in quanto manifestato nei confronti di chi non potrà, almeno in maniera diretta, dire loro grazie.
La speranza è quella che un giorno, affinché gli anziani non dimentichino ed i giovani imparino, sia dato concreto e tangibile riconoscimento al nostro compaesano, che può essere considerato il simbolo del sacrificio del lavoro Italiano nel mondo.
A nome di tutta la famiglia Sacco, ed in particolare di Agostino Sacco, mi faccio latore di un sentito, profondo e vivo grazie.


Dr. Giuseppe MAZZARIELLO




CasaPound Avellino e la Comunità Militante Caudina 451 onorano Antonio Sacco

Il Direttivo Provinciale Irpino di CasaPound Italia informa gli organi di stampa che la mattina dell’8 agosto 2010 sono stati esposti due striscioni commemorativi a Cervinara per onorare la memoria di Antonio Sacco, il giovane cervinarese morto nella tragedia di Marcinelle in Belgio, dove nel 1956 crollò una miniera del Bois du Cazier, provocando la morte di ben 262 operai, inghiottiti dalle macerie a 975 metri di profondità.

Antonio Sacco, purtroppo da allora, è il simbolo delle morti bianche sul lavoro degli italiani all’estero, che nel dopo guerra emigrarono per sopravvivere, sfidando condizioni di lavoro vergognose, senza alcuna garanzia per la loro incolumità e senza nessuna tutela per la loro salute.

“CasaPound Avellino e la Comunità Militante Caudina 451- dichiara il Presidente provinciale Valerio Criscuoli- hanno voluto ricordare il giovane operaio, morto alla tenera età di sedici anni, con un’azione provocatoria. Abbiamo scelto di esporre i due striscioni, senza specificare la dolorosa storia vissuta dal nostro concittadino. Costatando che la maggior parte della cittadinanza, soprattutto i più giovani, non sono informati sul caso, sentiamo l’esigenza di continuare la lotta a difesa del proletariato italiano organizzando un dibattito culturale sulla sua figura, ma non solo. La Tragedia dell’8 agosto 1956, che dal 2001 si è trasformata nella Giornata nazionale del Sacrificio del lavoro Italiano nel Mondo, rappresenta anche un momento di riflessione sull’odierno contesto sociale della provincia di Avellino, ricca di morti bianche sul lavoro, caratterizzata da un precariato dilagante e da una nuova e forte ventata di emigrazione giovanile che ha riportato l’Irpinia quasi ai livelli del dopo guerra, secondo le statistiche nazionali”.

Il Dibattito culturale dovrebbe tenersi Sabato 21 agosto nella nuova Sala Consiliare di Cervinara, alle spalle di Piazza Trescine, intitolata nel 2006 proprio ad Antonio Sacco. Nei prossimi giorni divulgheremo i nomi dei partecipanti, ma possiamo anticipare la presenza del Sindaco Filuccio Tangredi e di molti esponenti della maggioranza, nonché Alfredo Marro, direttore del mensile “Il Caudino” e il dottor Giuseppe Mazzariello, giovane esponente della lista civica “Insieme per Cervinara”, parente diretto di Antonio Sacco. Infine, il Presidente Criscuoli dichiara che “abbiamo ricevuto una toccante lettera di ringraziamento per l’azione, targata CasaPound, proprio dal dottor Mazzariello, che ci ha messo in contatto con la famiglia Sacco e, infatti, il fratello Agostino dovrebbe essere presente al convegno, lui che vive ancora in Belgio e che tornerà a Cervinara per discutere di questa triste pagina di storia dei nostri emigranti”
.
Il Direttivo Provinciale CasaPound Avellino

martedì 3 agosto 2010

domenica 1 agosto 2010

ALTAFORTE
di Renato Colella

All'inferno la pace che il nostro sud appesta.
Tu, cane bastardo, vieni e canta, oggi è festa.
In vita sol quando s'incrociano le spade
e se il vento gonfia il drappo di chi cade,
se i bianchi fior si fan vermigli di sangue,
allora il mio cuor pazzo d'amore,
di gioia la noia distrugge nel sol.

Il sole si leva ad est rosso sangue
ma luce non da a chi in pace langue
ed amo nel buio veder le sue lance
trafiggere il sonno, parlare a chi piange,
la sua virtù sfida da sola le tenebre
e allora il mio cuor pazzo d'amore,
di gioia la noia distrugge nel sol...

Nel caldo d'estate io sì sono capace
di ridere se piogge mi uccidono la pace,
se fulmini feroci si scaricano in terra,
se il tuono mi narra di una vecchia guerra,
se i venti in ciel spazzan le nuvole cariche
allora il mio cuor pazzo d'amore,
di gioia la noia distrugge nel sol.

Conceda l'inferno al mio cuor di sentire
rumori di spade, cavalli nitrire,
ai miei occhi il vedere in pazza partita
due petti ferrati contendersi la vita
e voglio morir baciando un'ora di guerra
e allora il mio cuor pazzo d'amore,
di gioia la noia distrugge nel sol.
Non amo quelluomo che teme battaglia,
che contro i miei versi per uso si scaglia,
che resta lì fermo in pace a marcire
lontano da dove virtù non sa morire.
Di troie così la morte sì mi consola
e allora il mio cuor pazzo d'amore,
di gioia la noia distrugge nel sol.

Adios Altaforte, risuoni di canti,
memorie di sangue e morte di santi.
Ricordi di urla e di glorie in battaglia,
di odio e ingiustizia verso chi sbaglia
e pensi a me Wotan il dio della guerra
e allora il mio cuor pazzo damore,
di gioia la noia distrugge nel sol.

All'inferno la pace che il nostro sud appesta.
Tu, cane bastardo, vieni e canta,
oggi è festa.