venerdì 25 maggio 2007




ROMA - "Mio padre nella storia del processo di Bologna ha sempre mentito": lo ha rivelato, in un'intervista al Gr1, Stefano Sparti, figlio di Massimo, testimone-chiave nel processo di Bologna. "Si è contraddetto più volte. Mio padre comunque - ha spiegato Stefano Sparti - ha sempre affermato di essere a Roma per ricevere richiesta di documenti falsi da parte di Valerio Fioravanti e di Francesca Mambro. In realtà eravamo tutti a Cura di Vetralla, vicino Viterbo, a casa di campagna pronti a partire per le vacanze, nei giorni precedenti, nei giorni successivi e nel giorno stesso della strage".Stefano Sparti ha quindi riferito un particolare: "Dopo parecchi mesi che non lo vedevo più, e per me era sparito, arrivò, in un taxi giallo, Cristiano Fioravanti, fratello di Valerio Fioravanti. E c'era mio padre". Massimo Sparti, secondo il racconto del figlio, avrebbe mentito anche sulla sua malattia, un tumore al pancreas che gli permise di uscire di galera nel 1981. "Mio padre - ha dichiarato Stefano Sparti - si è sempre vantato, di fronte a noi, con altre persone, di avere le lastre di un'altra persona, relative a una malattia che in realtà lui non aveva, cioé il tumore. Un'altra cosa a cui aveva fatto più volte riferimento é che aveva trovato una via per riuscire ad avere in carcere anfetamine così da simulare il dimagrimento da tumore". Stefano ha quindi raccontato di essere andato a trovare il padre in una clinica, tre giorni prima che morisse, perché voleva "chiudere il cerchio": "Quando gli chiesi come mai si fosse infilato in quella situazione mi disse 'mi dispiace ma non potevo fare altrimenti'". Quanto al perché non abbia rivelato prima tutto ciò ai magistrati, Stefano Sparti ha risposto: "sto pensando di andare sinceramente. Non che questo possa cambiare la situazione perché ho visto come sono state trattate le tre persone che hanno sempre detto la verità: mia madre, mia nonna e la tata. Non sono mai state credute".
Fonte: Ansa








La CMC451 grida LUIGI CIAVARDINI LIBERO SUBITO!


GIUSTIZIA PER LE 85 VITTIME E LE CENTINAIA DI FERITI!








VOGLIAMO LA VERITA'...











PER APPROFONDIRE , materiale tratto da: www.loradellaverita.org

STRAGE DI BOLOGNA: TESTIMONE CHIAVE MENTI'!

ROMA - Massimo Sparti, testimone chiave nel processo della strage di Bologna, avrebbe sempre mentito. Lo dice il figlio Stefano in un'intervista al Gr1. Sparti, malavitoso amico di Cristiano Fioravanti e legato alla Banda della Magliana, ha sempre dichiarato che il 4 agosto 1980 Valerio Fioravanti si sarebbe recato da lui per procurarsi dei documenti falsi, preoccupato che qualcuno avesse riconosciuto a Bologna la compagna Francesca Mambro. Fioravanti e Mambro, i neofascisti condannati all'ergastolo per la strage, hanno sempre negato l'incontro. Sparti ha sempre anche dichiarato la circostanza che Valerio Fioravanti avrebbe commentato con lui la strage di Bologna dicendo: "Hai visto che botto?". Secondo Stefano Sparti, invece, il padre non avrebbe potuto incontrare Fioravanti i giorni dopo la stage poiche' in quel periodo la famiglia Sparti si trovata a Cura di Vetralla, vicino Viterbo, nella casa di campagna pronti a partire per le imminenti vacanze. (Agr)

STRAGE BOLOGNA: RAISI (AN), TESTIMONIANZA FIGLIO SPARTI DI ESTREMA RILEVANZA :
«METTE PIETRA TOMBALE SU CHI HA SOSTENUTO CREDIBILITÀ SUPERTESTE»
Bologna, 24 mag. - (Adnkronos) - «I documenti che ho presentato in qualità di componente della Commissione Mitrokhin, alla Procura di Bologna sulla strage del 2 agosto e sulla pista tedesco-palestinese (Carlos), mai inspiegabilmente verificata negli anni scorsi, ha portato alla riapertura dell'indagine sul 2 agosto 1980. Oggi acquistano grande rilevanza le dichiarazioni del figlio di Sparti che, con estremo coraggio, non solo smentisce definitivamente le accuse del padre, principale teste accusatorio nel processo della strage di Bologna, ma spiega come sia stata inquinata allora la testimonianza di suo padre, mettendo una pietra tombale su chi per oltre 20 anni ha sostenuto e certificato la credibilità del super teste».È quanto dichiara il parlamentare bolognese di An Enzo Raisi, già esponente della Commissione bicamerale d'inchiesta sul caso Mitrokhin. «Ci attendiamo ora -conclude Raisi- che per amore della verità e per onorare le 85 vittime, si arrivi finalmente alla revisione del processo e si chiarisca definitivamente cosa sia accaduto quel maledetto giorno alla stazione ferroviaria di Bologna». (Red/Ct/Adnkronos)

STRAGE BOLOGNA: COMITATO L'ORA VERITÀ, DOPO RIVELAZIONI SPARTI REVISIONE SENTENZE:
«PAROLE FIGLIO SUPERTESTIMONE NON POSSONO ESSERE IGNORATE DA ISTITUZIONI»

Roma, 24 mag. - (Adnkronos) - «Le recenti dichiarazioni di Stefano Sparti, figlio del malato immaginario assurto a supertestimone nel processo della strage di Bologna, rappresentano la chiusura di un quadro 'probatoriò la cui evidenza -per ragioni innanzitutto morali- non può più essere ignorata dai rappresentanti delle istituzioni». Lo afferma l'avvocato Valerio Cutonilli, portavoce del comitato «L'Ora della Verità», commentando l'intervista rilasciata dal figlio del testimone chiave nei processi per l'eccidio del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria del capoluogo emiliano, che hanno portato alla condanna di Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini. Secondo Cutonilli, «i presupposti per un'immediata revisione delle sentenze relative alla strage di Bologna assumono ora una consistenza obiettiva che non può più essere disconosciuta» perchè «le rivelazioni di Stefano Sparti aprono un caso di eccezionali dimensioni e che non terminerà con l'ennesima archiviazione». «Il figlio di Sparti -sottolinea- ha rivelato due circostanze sconcertanti ed inedite, decisive per la revisione delle sentenze sulla strage di Bologna. La prima riguarda il tumore falsamente diagnosticato al padre, una frode di inaudita gravità che consentì la scarcerazione di quest'ultimo nel 1982, a pochi mesi dal rilascio delle deposizioni che costituiranno la base dell'intero impianto accusatorio del processo per la strage di Bologna. Stefano Sparti ha rivelato che il padre era pienamente consapevole della falsità della diagnosi, al punto da vantarsi apertamente di aver utilizzato le lastre mediche appartenenti ad un'altra persona, realmente affetta da tumore». (segue) (Rre/Pn/Adnkronos)

STRAGE BOLOGNA: COMITATO L'ORA DELLA VERITÀ, DOPO RIVELAZIONI SPARTI REVISIONE SENTENZE

«Tale prassi, ricordo - spiega ancora l'avvocato Cutonilli -, veniva adottata all'epoca da altri detenuti affiliati alla banda della magliana, il sodalizio criminale romano legato ai settori deviati dei servizi di sicurezza e a cui Sparti era legato. Il caso Abbatino, ad esempio, è pressochè identico a quello del supertestimone del processo per la strage di Bologna. La partecipazione volontaria di Sparti alla frode medico-carceraria è un gravissimo elemento di novità perchè, sino ad oggi, la procura bolognese ha sostenuto la tesi della buona fede di Sparti il quale sarebbe stato vittima, suo malgrado, di una diagnosi sbagliata eppure incredibilmente proficua. Oggi, dunque, la tesi della procura bolognese non è più sostenibile ed il fatto appare gravido di conseguenze». «La seconda circostanza -prosegue il portavoce del comitato 'L'Ora della verità- è ancora più sconvolgente. Massimo Sparti, in punto di morte, avrebbe confessato al figlio Stefano di aver testimoniato il falso nel processo per la strage di Bologna: 'non potevo fare altrimentì . Dinnanzi a tante e tali evidenze si pongono inevitabilmente questioni di coscienza, considerato che in ragione delle deposizioni del malato immaginario Massimo Sparti sono state pronunciate tre condanne definitive e che, attualmente, Ciavardini si trova a scontare una pena che si appalesa ormai come manifestamente ingiusta».

STRAGE BOLOGNA: STORACE, FU IMMONDA E IN CARCERE CI SONO INNOCENTI:
C'È UN PENTITO SMENTITO DAL FIGLIO.
CHE ALTRO DEVE ACCADERE PER AVERE VERITÀ?

Roma, 24 mag. - (Adnkronos) - «Mi chiedo che altro deve accadere per pretendere verità sulla strage di Bologna. In questo paese si sono condannate per una strage immonda persone innocenti, sulla base di accuse di un pentito smentito dal figlio. Sparti non era malato di tumore, non diede mai documenti falsi a Francesca Mambro e a Valerio Fioravanti. In carcere a Poggioreale c'è ancora Luigi Ciavardini, che all'epoca della strage era minorenne. Domani andrò a trovarlo per dirgli che non è solo in questa battaglia di verità». Lo ha dichiarato il senatore di Alleanza nazionale, Francesco Storace. (Pol-Fan/Pn/Adnkronos)

STRAGE BOLOGNA: STORACE, COSA ALTRO
SERVE PER VERITÀ?

ROMA, 24 MAG - «Mi chiedo che altro deve accadere per pretendere verità sulla strage di Bologna». Francesco Storace, senatore di An, commenta le ultime novità della vicenda della strage del 2 agosto 1980 nate dalle rivelazioni del figlio di Massimo Sparti, il principale accusatore di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. «In questo paese si sono condannate per una strage immonda persone innocenti, sulla base di accuse di un pentito smentito dal figlio. Sparti non era malato di tumore, non diede mai documenti falsi a Francesca Mambro e a Valerio Fioravanti. In carcere a Poggioreale c'è ancora Luigi Ciavardini, che all'epoca della strage era minorenne. Domani andrò a trovarlo per dirgli che non è solo in questa battaglia di verità». (ANSA).

STRAGE BOLOGNA: FIORAVANTI, POSSIBILE
RIAPERTURA PROCESSO

ROMA, 24 MAG - «Spero che il livello delle polemiche sia il più basso possibile. Abbiamo sempre teso a riaprire il processo: questo è sempre stato il nostro impegno maggiore ma forse oggi questa soluzione si avvicina». Valerio Fioravanti commenta le dichiarazioni di Stefano Sparti, figlio di Massimo Sparti, principale accusatore di lui e di sua moglie Francesca Mambro, condannati con Luigi Ciavardini per la strage di Bologna del 2 agosto 1980. Massimo Sparti ha detto in sostanza che il padre ha mentito sull' incontro decisivo che è diventato l'elemento di accusa per il gruppo. «Massimo è il quarto componente della famiglia Sparti che ha spiegato, dettagliatamente e con riscontri precisi, come fosse impossibile che il padre fosse a Roma, dove ha sostenuto di averci incontrati, dopo la strage del 2 agosto. Tutte queste dichiarazioni, fatte negli anni anche nelle aule di tribunale, sono state sostanzialmente scartate dall' autorità giudiziaria di Bologna, sostenendo che la moglie, la suocera e la baby-sitter mentirono all' epoca al solo fine di tutelare proprio Massimo Sparti da possibili rappresaglie che sarebbero potute venire da ambienti dell' estrema destra. Ora il bambino di allora conferma che il padre era in tutt'altra parte quel giorno. A tanti anni di distanza è del tutto evidente - afferma ancora Fioravanti interpellato in proposito - che questa spiegazione è non solo poco logica ma del tutto insufficiente, come confermano le dichiarazioni di Massimo Sparti alla Rai». Fioravanti conclude invitando tutti a riflettere «su quello che è effettivamente successo in quell' estate del 1980». (ANSA).

STRAGE BOLOGNA: PRESIDENTE ASSOCIAZIONE
VITTIME SU SPARTI: "SENZA SENSO"
"Tutte le ombre di dubbio sono state eliminate, inutile ritirare sempre fuori le stesse cose... Per me diciamo che e' un cosa che, umanamente, non ha nessun senso...". Con queste parole Paolo Bolognesi, Presidente dell'associazione vittime della strage di Bologna, commenta le ultime dichiarazioni di Stefano Sparti - figlio di Massimo Sparti, uno dei "pentiti" principali del processo che porto' alla condanna di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti - alla trasmissione di Giovanni Minoli "La storia siamo noi", in onda questa sera, sul fatto che il padre all'epoca menti' sui fatti, essendo in relta' non a Roma per fornire passaporti falsi ai due ex brigatisti neri due giorni dopo la strage, ma a Cura di Vetralla, un paese a 70 km da Roma, in attesa di partire per le vacanze. "Dopo 27 anni vengono a tirar fuori queste cose - prosegue non senza un punta di amarezza Bolognesi - dopo che questi aspetti sono stati analizzati nei vari processi in maniera molto dettagliata... dopo 5 anni che il padre e' morto. Poteva quantomeno almeno dirla prima - aggiunge riferito a Stefano Sparti - quando il padre era vivo, almeno di poteva fare qualche verifica... oppure poteva stare zitto un altro po'...". "Ho letto i giornali - prosegue Bolognesi che si trova all'estero - cita la madre, la nonna, hanno sempre detto cosi'... Andate a vedere, nell'ambito dei processi tutte queste posizioni sono state analizzate bene, ed erano soprattutto posizioni di persone che erano state pressate, che avevano avuto delle minacce. Addirittura - conclude Bolognesi - c'e' il verbale del 25 agosto 1984 della Mambro che dice che il 4 agosto era li' dallo Sparti a chiedere dei documenti".





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