martedì 7 luglio 2009

MUSICA: CASAPOUND CELEBRA RINO GAETANO
CON MIGLIAIA DI MANIFESTI IN TUTTA ITALIA


IANNONE, IL NOSTRO OMAGGIO A UN UOMO LIBERO

Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - Migliaia di manifesti affissi in tutta Italia per ricordare Rino Gaetano, il celebre cantautore di origini calabresi ma romano di adozione morto il 2 giugno del 1981 in un tragico incidente d'auto. L'iniziativa e' di Casapound Italia, l'associazione che fa capo a Gianluca Iannone, che per il suo tributo alla memoria del musicista ha scelto un'immagine stilizzata in campo azzurro e solo una scritta, in basso a sinistra: 'Rino Gaetano, 29 ottobre 1950 - 2 giugno 1981'.

''Casapound vuole rendere omaggio a un grande artista, un uomo libero non riconducibile a nessun partito che in anni particolari della Repubblica cantava e diceva cose che nessuno aveva il coraggio di ammettere - spiega Iannone all'ADNKRONOS - Un uomo nei confronti del quale e' stato messo in atto un vergognoso tentativo di diffamazione, che non si e' fermato nemmeno davanti a una tragica morte''.

''Noi invece lo vogliamo ricordare - aggiunge il presidente di Cpi - per l'attualita' delle canzoni e per la liberta' intellettuale, talvolta oltraggiata dai meschini tentativi di strumentalizzazione di chi non rinuncia a un altro trofeo da esporre in qualche festa di partito''. (segue)

(Adnkronos) - E a far infuriare Casapound e' anche la fiction sulla storia del cantautore girata di recente, che, ricorda Iannone, ''ha giustamente suscitato l'indignazione della sua ragazza di allora e della famiglia. E' la dimostrazione che Rino Gaetano era un uomo cosi' 'indigesto' che non sono bastati 30 anni a far venir meno la mania di gettare fango su di lui''.

''Si vuole accreditare l'immagine - prosegue il leader di Cpi - di uno che si', sapeva scrivere belle canzoni, ma che poi era un uomo da nulla. Un pazzo, un drogato, un alcolizzato, se non un bruto. Come quando nella fiction lo si mostra che umilia il padre, lavoratore indefesso e di umili origini. Forti dell'impunita' data dall'attaccare chi non si puo' difendere, si cerca di distruggerne il personaggio in modo ancora piu' subdolo, per supportare la tesi, mai dimostrata, che fosse ubriaco la sera dell'incidente''.

''Eppure - conclude Iannone - l'unico mistero che resta insoluto a 28 anni dalla sua morte, e' come mai ben 7 ospedali romani abbiano rifiutato di prestargli soccorso quel 2 giugno del 1981''. (Zla/Gs/Adnkronos) 07-LUG-09 11:04

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