domenica 21 ottobre 2007

Le Origini del Fascismo, edizioni Controcorrente

Le origini del Fascismo

 Questo non è un libro sul fascismo, ma del fascismo, nel senso che se il fascismo avesse potuto scrivere avrebbe sicuramente prodotto questo testo. Essendo una presentazione di se stesso, questo libro, promosso dal compianto Bruno Iorio ha il suo incipium nella definizione stessa di fascismo. Azzerando tutte le diatribe sull’ origine del nome, corrispondenti, grosso modo, ad una frigida operazione di incorporamento del fascismo in scatole chiuse e ideologiche, il fascismo dice di sé: derivo da Fascio, che a sua volta, significa un insieme di oggetti uguali, strettamente uniti e legati, così da sembrare un’ unico oggetto.
In una immaginaria intervista, la seconda domanda, sarebbe stata il classico come nasco. ORIGINI DEL FASCISMO sgombra il campo dai fraintendimenti: il Fascismo nasce come bisogno, nel clima di disintegrazione nazionale del post conflitto mondiale, di recuperare l’essenza primordiale di Uomo e Nazione. Non ci fu necessità di grossi proclami, in quanto uomini, di origine culturale differente, nazionalisti e soreliani, futuristi e anarco-sindacalisti, in una sola parola “spostati di tutte le tendenza intellettuali”, trovarono nell’ azione la loro unione. Azione prima intesa come reazione e poi come creazione del nuovo, avendo sempre come orion lo spirito agonistico della vita, che sarà il succo del fascismo. L’uomo come creatore del proprio destino, nella consapevolezza che il paradiso in terra costituisce una utopia da lasciare a marxisti e liberali di tutte le risme. Tra trincee, fiumanesimo, futurismo si afferma, nel caos del post-guerra, un nuovo spirito che affonda, le sue origini nelle componenti primordiali dell’uomo. Solo la comunione di tale spirito può spiegare il motivo per il quale uomini così differenti si trovarono sullo stesso fronte, senza troppe parole.

Per Benito Mussolini all’ inizio il Fascismo aveva bisogno di azione, e Azione fu. Il testo promosso da Iorio ripropone la Carta del Carnaro e La dottrina del Fascismo, documenti, che seppure, nelle loro differenze pratiche, affermano entrambe quell’ aspetto marziale, religioso, mistico di superamento degli angusti spazi dell’ italietta giolittiana. Benito Mussolini concretizzò quelle prime istanze che nel 1908 (quando lui era ancora un socialista) videro un Alfredo Oriani parlare di “uomo nuovo” per una “svolta epocale” dell’ Italia. Ma il Duce andò oltre, in pieno spirito fascista. Esaltazione della giovinezza, cuori d’acciaio, fuochi nella notte, adunate oceaniche, riscoperta della parte Sacra del popolo. Questi furono gli elementi inossidabili del Fascismo. Spirito da un lato e profondo realismo dall’ altro. Convinzione che gli immortali principi del 1789 vadano rigettati, non nel nome di un De Maistre, ma per creare qualcosa di nuovo. Lo strumento plasmatore fu individuato dal Fascismo nel primato dello Stato. Lo Stato crea l’ uomo nuovo fascista, uomo che sa riscoprire la sua indole e sa proiettarla in avanti e crea la Nazione. Da qui l’importanza assegnata da Mussolini alle adunate, dialoghi tra Stato e Popolo in marcia verso il nuovo.

Pregevoli nel testo della napoletana Controcorrente, i contributi su arte, urbanistica e bonifica integrale durante il Fascismo. Anche qui, si denota uno spirito nuovo. Soppressione dell’ ornamento inessenziale, fine a se stesso, copia trita di un passato che cercare di riproporre nelle sue forme esteriori, con zero contenuto, significa rendere ancora più decrepito; attenzione all’utilità, trasformazione del mattone in mezzo per riaffermare la marzialità, la potenza. Qui non c’è il ricalco, sarcastico dell’ arte imperiale romana, ma una concretizzazione, nuova, dello stesso spirito. Nel nuovo piano regolatore di Roma c’è condensato tutto il senso del Fascismo: i Fori, in posizione monumentale, come Patres che guardano i figli, costruire in posizioni nuove, sperimentare, rendere imponente, riattualizzare lo stesso spirito infangato dal marciume dell’ italietta. Quindi rifiuto del modernismo ma confronto serrato con il moderno. Non semplice devozione verso i Patres ma Azione nel loro solco, velocità.

Cuori uniti per realizzare un sogno, questo sono io, il Fascismo.

Un libro per sturarsi la testa.





tratto da:
www.avampostodicivilta.com

per acquistare il testo: cmc451@gmail.com

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