venerdì 8 febbraio 2008


Il termine "foiba" è una corruzione Una foiba istriana.dialettale del latino "fovea", che significa "fossa"; le foibe, infatti, sono voragini rocciose, a forma di imbuto rovesciato, create dall’erosione di corsi d’acqua nell'altopiano del Carso, tra trieste e la penisola istriana; possono raggiungere i 200 metri di profondità.

In Istria sono state registrate più di 1.700 foibe. (Nella foto una foiba istriana).

Le foibe furono utilizzate in diverse occasioni e, in particolare, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale per infoibare (“spingere nella foiba”) migliaia di istriani e triestini, italiani ma anche slavi, antifascisti e fascisti, colpevoli di opporsi all’espansionismo comunista slavo propugnato da Josip Broz meglio conosciuto come “Maresciallo Tito”.

Nessuno sa quanti siano stati gli infoibati: stime attendibili parlano di 10-15.000 sfortunati. [una tragica contabilità]

sezione di una foibaLe vittime dei titini venivano condotte, dopo atroci sevizie, nei pressi della foiba; qui gli aguzzini, non paghi dei maltrattamenti già inflitti, bloccavano i polsi e i piedi tramite filo di ferro ad ogni singola persona con l’ausilio di pinze e, successivamente, legavano gli uni agli altri sempre tramite il fil di ferro. I massacratori si divertivano, nella maggior parte dei casi, a sparare al primo malcapitato del gruppo che ruzzolava rovinosamente nella foiba spingendo con sé gli altri.

(Il disegno è tratto da un opuscolo inglese).


Nel corso degli anni questi martiri sono stati vilipesi e dimenticati. La storiografia, lo Stato italiano, la politica nazionale, la scuola hanno completamente cancellato il ricordo ed ogni riferimento a chi è stato trucidato per il solo motivo di essere italiano o contro il regime comunista di Tito.

tratto da: www.lefoibe.it

ONORE AI MARTIRI DELLE FOIBE!

TITO BOIA, INSIEME A TUTTI COLORO CHE VOGLIONO DIMENTICARE!

CMC 451

3 commenti:

  1. La Rai oscura l’altra Storia. Le foibe non andranno in tv

    di RENZO MARTINELLI*

    Qualche anno fa ho girato un film che si intitolava “Porzus”. Raccontava una brutta storia, la peggiore fra quelle della resistenza italiana. Un gruppo di partigiani comunisti, su ordine della federazione del Partito comunista di Udine e su pressione del Nono korpus sloveno, quindi dei soldati di Ti-to, uccise ventidue partigiani di formazione cattolica della brigata Osoppo. Il film, di cui la Rai detiene i diritti, non è mai andato in onda e non è mai stato diffuso come home video, n motivo è che la Storia la scrive chi vince e siccome in Italia culturalmente hanno prevalso i comunisti, certi fatti non si possono raccontare. Sono diventati tabù. Per questo motivo, la richiesta del presidente della commissione parlamentare di vigilanza Mario Landolfi al presidente Rai Claudio Petruccioli di ricordare sulla tv di stato la tragedia delle foibe per la giornata della memoria del 10 febbraio è fatica sprecata.

    È tabù raccontare agli italiani che in realtà di resistenze se ne sono combattute due e non una. Da una parte c’erano i partigiani di formazione cattolica, monarchica e azionista, che combattevano per costruire una democrazia di matrice occidentale o di ispirazione inglese. Dall’altra c’erano quelli, comunisti, che combattevano il nazisfascismo per costruire in ltalia una dittatura del proletariato sul modello jugoslavo. Il nemico quindi era comune, ma le finalità erano diametralmente opposte. Non a caso, da molti dei comunisti più duri e intransigenti la resistenza venne indicata come la rivoluzione tradita. Mai come nell’inverno del ‘45 i comunisti italiani sono stati vicini ad attuare ciò che Lenin teorizzava: una rivoluzione armata di popolo. Le condizioni erano ideali. Un governo inesistente, un popolo stremato e migliaia di comunisti armati fino ai capelli. Era l’occasione più propizia per conquistare il Paese. Per nostra fortuna, a Jalta decisero diversamente. Però i tabù sulla resistenza sono rimasti.
    Riguardo alle foibe, la fiction tv “D cuore nel pozzo” è stata un’occasione mancata. Si racconta la storia senza mai nominare i comunisti. Limitandosi a chiamare genericamente gli slavi “aggressori” o “titini”, come se fossero dei canarini. Quando invece stavano compiendo un genocidio comandato. Inoltre, il protagonista della fiction è uno slavo a cui viene sottratto il figlio e che per vendetta attua una strage. In questo modo, si tende a giustificare questo personaggio. Dimenticando che quello delle foibe fu un genocidio sistematico programmato dalla Jugoslavia nei confronti delle popolazioni di confine.
    Anche la strage di Porzus avvenne al confine con la Jugoslavia di Tito. Quella zona d’Italia ha pagato la vicinanza ad essa, ritrovandosi un partito comunista foltissimo, che coprì chi aveva compiuto l’eccidio. Tutti gli autori della strage furono condannati all’ergastolo in contumacia, perché prima del processo Togliatti li aveva fatti scappare in Jugoslavia. Non ci fu un giorno di galera per nessuno.
    Viviamo in un tempo in cui quando si parla di memoria si pensa solo all’Olocausto nazista. Purtroppo, ci sono stati anche altri massacri, come i dieci e passa milioni di morti fatti da Stalin o il genocidio degli armeni per mano dei musulmani turchi. Parlarne non significa fare la conta dei morti, ma ricordare il motivo e il modo per cui sono stati uccisi, equivalenti a quello con cui sono stati sterminati gli ebrei. Escludo che la tv di stato dia spazio al ricordo delle foibe. Perché significherebbe dire agli italiani che fu stipulato un patto scellerato fra Tito e Togliatti, in base al quale i comunisti iugoslavi avrebbero aiutato il Pci a sconfiggere il fascismo e a installare una dittatura. In cambio, il Pci avrebbe ceduto parte del territorio italiano alla Jugoslavia. Si sarebbe chiamata Penecia Slovenska. Certo è curioso che in un’epoca mediatica in cui in tv passa di tutto, solo Porzus non venga trasmesso. L’unico a parlarne è stato Giampaolo Pansa in un capitolo del suo libro. Spero che un giorno nasca uno storico di formazione non comunista che sia in grado di riscrivere queste pagine.

    * regista di “Porzus”, “Piazza delle Cinque lune” e “II Mercante di pietre”

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  2. Io non scordo
    Il 1O febbraio bandiere a lutto anche sui blog
    In occasione della quarta Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle Foibe, RBN in collaborazione con Novopress Italia organizza la manifestazione virtuale “10 FEBBRAIO: IO NON SCORDO”. Al fine di sensibilizzare nei confronti di un argomento tanto spinoso quanto de facto sommerso, domenica 10 febbraio alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati di Tricolore listato a lutto osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini.

    In occasione della quarta Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime delle Foibe, RBN in collaborazione con Novopress Italia organizza la manifestazione virtuale “10 FEBBRAIO: IO NON SCORDO”. Al fine di sensibilizzare nei confronti di un argomento tanto spinoso quanto de facto sommerso, domenica 10 febbraio alle ore 11 centinaia di siti internet, blog e forum corredati di Tricolore listato a lutto osserveranno un’ora di silenzio nel rispetto dei connazionali caduti per mano degli assassini titini.

    In un Paese che con fare incerto e talora stizzito muove faticosamente i primi passi verso la verità storica, e che in ogni sede, dalle istituzioni politiche alla scuola, tende ad insabbiare con troppa disinvoltura i lati oscuri del proprio passato mediante la censura culturale e la minimizzazione dei tragici eventi che a partire dall’8 settembre 1943 colpirono la comunità italiana di Istria, Dalmazia e Friuli-Venezia Giulia l'affermazione “IO NON SCORDO” è un atto rivoluzionario che intende contribuire a riscattare le migliaia di Italiani infoibati dalla furia slavo-comunista. È scandaloso che a più di mezzo secolo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale ricercare e affermare la verità storica sia da più parti considerato alla stregua di un reato d’opinione; che storici di rilievo siano osteggiati nelle loro ricerche, talora pubblicamente dileggiati, ora con le armi della critica interessata ora dal consueto manipolo di utili idioti ideologizzati; che i più giovani ignorino, per deficit didattico, la portata devastante dei fatti in oggetto; che non si possa a tutt’oggi parlare apertamente di pulizia etnica ai danni della popolazione italiana del Nord-Est, che ha dovuto subire rastrellamenti, deportazioni, torture e es odi di massa con esiti spesso indegni, com’è il caso del tristemente noto “treno della vergogna”.

    Agli isterismi di massa preferiamo pero' lo stile, manifestando il nostro dissenso – che in realtà è un con-senso, un sentire comune, espressione della consapevolezza di appartenere alla comunità nazionale – in maniera composta, disciplinata e silenziosa, sul web come nelle piazze, invocando il Lutto nazionale per gli oltre 10.000 morti accertati e per quelli ancora da accertare.

    E' richiesto il massimo grado di partecipazione.

    Radio Bandiera Nera [ www.radiobandieranera.org ]

    Novopress Italia [ http://it.novopress.. ]

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  3. FORZA NUOVA AVELLINO PARTECIPERA' ALLA COMMEMORAZIONE INDETTA DAI CAMERATI DI FN CAVA DE' TIRRENI IN P.ZZA DUOMO. SAREMO PRESENTI PER RICORDARE LE VITTIME DELL'ODIO COMUNISTA! FAREMO UNA FIACCOLATA E DEPORREMO UNA CORONA SUL MONUMENTO AI CADUTI! FORZA NUOVA NON SCORDA!

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