lunedì 8 ottobre 2007

Perchè 451...














In moltissimi ci hanno chiesto il perchè di 451, noi vi rispondiamo così...

Riflettete...


Questo romanzo fantascientifico è ambientato in una società futura in cui gli incendi vengono appiccati sui libri, perché considerati nemici di una società tecnocratica il cui scopo è “tutelare ogni minoranza” reprimendo ogni cosa che possa indurre la gente a migliorare il proprio status intellettuale e propugnare certe idee: infatti queste potrebbero portare tali “minoranze” ad aggredirsi tra di loro rendendosi quindi meno controllabili da parte del governo.
Ray Bradbury immagina così questa società, in cui l’uomo vive per nulla di più che essere bombardato da pubblicità e da una valanga di informazioni provenienti dalla TV: all’interno di essa ci viene presentato il personaggio Guy Montag, pompiere “incendiario”, che anziché spegnere gli incendi, li appicca, quindi un vero e proprio servo del sistema. Gli basta l’incontro con una strana ragazza, simbolo della sua coscienza, che di lì a poco comincia a farsi sentire, per cominciare a dubitare di sé, e del proprio modo di vivere. Si rese ben presto conto che non era felice, che non aveva mai capito chi fosse, che non poteva continuare a lasciarsi intontire ed omologare. Accanto a lui ci viene rappresentata la moglie Mildred, come la classica persona schiava di un modo di vivere comune a tutti, senza la volontà di farsi domande, che sentiva di poter esistere in pace nel proprio materialismo. Lo stesso anche molti altri in questa società “futura”, in cui per sentirsi vivi si ha bisogno di provare emozioni forti come sfrecciare in auto la notte oppure distruggere macchine in appositi luoghi, dove si potevano sfogare i propri istinti.
Montag si rese ben presto conto che nei libri poteva cercare risposte, in quanto essi rappresentavano persone, cioè coloro che li avevano scritti e il loro messaggio che hanno voluto lasciare al mondo. Proprio per questo cominciò a leggerli clandestinamente e quindi a conservarli. Significativo per lui è stato anche l’episodio di un’anziana signora che ha deciso di morire assieme ai propri libri, poiché per lei la cultura era fondamentale. L’autore ci presenta anche un altro personaggio che merita importanza, il professor Faber, uomo di cultura che si sarebbe voluto opporre al sistema, ma non lo ha fatto per paura personale. Lui è appunto il simbolo dell’uomo spaesato, che ha bisogno di essere incitato per spendersi per una causa. E Montag infatti dovette minacciarlo per convincerlo ad associarsi con lui per poter ristampare libri.
Questa scelta rivoluzionaria del protagonista non poteva passare inosservata. Il suo capitano, uomo di cultura, ma servo del sistema, cominciò a sospettare di lui: la moglie stessa aveva paura, così un giorno decise di denunciarlo. Montag, messo agli arresti riuscì a fuggire uccidendo il proprio capitano, ma divenuto una volta per tutte un nemico della società dovette fuggire nelle foreste dove trovò i nomadi, persone coltissime anch’esse costretta a fuggire. Tra queste vi era il professor Granger, che accoglierà Montag calorosamente e gli regalerà un insegnamento significativo: la società umana è come una Fenice, dopo un po’ di tempo si autodistrugge, per poi rinascere dalle proprie ceneri. Per questo loro, nel “nuovo Medioevo”, dovranno tornare, in quanto le persone avranno di nuovo bisogno di loro per capire chi sono e per essere guidati.
Nel frattempo era scoppiata una guerra e la popolazione rimase indifferente nelle proprie case: tutti seguivano in TV la “caccia all’uomo”, tutti non si aspettavano che la guerra potesse riguardarli da vicino, abituati a vedere la realtà solo filtrata attraverso uno schermo. Così la città fu ridotta ad un cumulo di macerie e di lamiere e lì la guerra finì all’istante. La società cittadina era distrutta. Il “nuovo Medioevo” cominciato. Motivo era per Montag e per i nomadi di tornare, per ricominciare il nuovo Medioevo.
Non si può affatto dire che i contenuti di questo libro non siano attualissimi. La nostra società “democratica e liberale” non ha fatto altro che insegnarci a perderci nell’universo materialista: basti pensare ai giovani, senza idee, il cui unico scopo è divertirsi mangiare è dormire. Necessario è prendere spunto e capire l’importanza della cultura: importante è avere propri pensieri e portarli avanti. L’insegnamento di Bradbury deve essere ascoltato.


tratto da: http://www.identitario.net/


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