martedì 2 febbraio 2010






LA FIAT ODIA L'ITALIA

Avellino, 2 febbraio - 'Sigilli' alla Fiat. Stamattina le concessionarie della casa automobilistica in via Torrette di Mercogliano e Via Variante a Cervinara, in Valle Caudina, sono state trovate 'sigillate' con il nastro bianco e rosso, a ricordare una 'scena del crimine', e circondate di striscioni con la scritta 'Fiat odia l'Italia'.

A rivendicare il blitz, messo a segno nella notte in maniera coordinata su tutto il territorio nazionale, è CasaPound Italia Avellino.

Un'azione non violenta, un gesto simbolico, ma dal sapore fortemente provocatorio:

''Prima fallisce, meglio è. Per tutti'', è lo slogan che si legge sui volantini lasciati davanti a tutti i punti vendita 'colpiti'. E ancora: ''Salviamo i lavoratori e la produzione italiana, non la dirigenza Fiat, incapaci avventurieri che amano il profitto e non l'Italia''.

Cpi esige lo stop agli incentivi ''per auto prodotte all'estero sfruttando lavoratori stranieri sottopagati'' e chiede ''incentivi solo per auto prodotte in Italia'', mentre, quanto agli stabilimenti di Pomigliano d'Arco e Termini Imerese, propone che siano ''sequestrati, nazionalizzati e affidati a Finmeccanica e Fincantieri''.

Inoltre, il presidente provinciale irpino, Valerio Criscuoli, dichiara che: “La situazione della classe operaia ad Avellino e provincia è delicata, infatti la nostra associazione è molto attenya alle problematiche legate al mondo del lavoro. Stiamo analizzando ed elaborando i vergognosi dati che inchiodano la provincia di Avellino come decima nella macabra classifica nazionale delle morti bianche sul lavoro. Senza dimenticare -aggiunge Criscuoli- il dilagante precariato giovanile, il lavoro nero e l’emigrazione in forte crescita. Insomma, tematiche dure che bloccano lo sviluppo del territorio. Sono centinaia le famiglie in cassa integrazione e il vento della crisi, purtroppo, è arrivato negli stabilimenti dell’Fma di Avellino, la fabbrica che dopo Termini Imerese è al centro di polemiche sindacali e agitazioni,legate alle scellerate scelte della Fiat. Proprio in questi giorni i lavoratori di alcune cooperative ad Avellino hanno protestato contro le prime avvisaglie di un mancato rinnovo delle commesse. CasaPound Italia, quindi, continua la battaglia al fianco del proletariato nazionale, che sta vivendo ore difficili a causa degli interessi privati e della spietata logica di mercato che, da troppo tempo, affliggono il popolo, sempre più indebitato e in difficoltà”.

''La Fiat vive di aiuti pubblici e, nonostante ciò, ha tradito il nostro paese e la nostra gente - spiega CasaPound Italia - Vuole incentivi e soldi dallo Stato, ma poi licenzia e chiude le fabbriche nel nostro Paese per portare la produzione all'estero. Lasciamola fallire e con i soldi che non 'ruberà' più avvieremo una nuova e sana industria automobilistica''.


Il Direttivo Provinciale Cpi Avellino

Le foto dell'azione sono disponibili senza diritti d'autore per la stampa su www.casapounditalia.org

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