lunedì 5 ottobre 2009




Risposta all' inchiesta sulla mappa di CasaPound in Campania.

Nei giorni scorsi è comparsa una mappatura sulla nostra realtà in Campania, dopo l'Occupazione a Scopo Abitativo chiamata H.M.O. a Napoli.
All'interno dell'inchiesta siamo stati menzionati anche noi di CasaPound Avellino e nello specifico si parla di questo blog, nonchè dell'ultima manifestazione sociale che abbiamo proprosto alla cittadinanza locale. Il giornale è l'inserto del Corriere della Sera, ossia il Corriere del mezzogiorno.

Questo è il sotto titolo:
"Tanti i politici che la sostengono. I militanti ammirano Che Guevara e denunciano le foibe. Accanto a loro esponenti del Pdl, ma anche del Mpa".
Ecco la parte dello speciale che parla di noi:
"Anche Avellino ha la sua sezione, anche se non ha ancora occupato uno spazio. I ragazzi del collettivo irpino hanno messo in piedi una piccola webtv su Youtube, che utilizzano per spiegare i propri progetti e le proprie idee. Queste ultime in realtà risultano abbastanza chiare guardando i banner sul loro sito con la bandiera italiana con aquila e fascio littorio e la scritta «Non rinnego, me ne frego!», vicino alla caricatura di Gianfranco Fini vestito da partigiano dell’Anpi".

Troppe imprecisioni ci spingono a replicare, con serenità.
Non abbiamo messo in piedi una web tv, bensì un programma televisivo che va in onda sull'emittente digitale JusTv e che copre le zone di Avellino, Benevento, Isernia e Campobasso.
Evidentemente, l'autore delll'accurato dossier non ha visionato nemmeno una delle puntate, che comunque si possono rivedere sui nostri blog di riferimento e su youtube.
Perchè citare sarcasticamente una vignetta goliardica con Gianfranco Fini e liquidare in due battute i nostri ideali e tutto il resto?
Perché il nostro programma politico non è stato preso in considerazione o analizzato con obiettività giornalistica?
Perchè non parlare del banner "0% razzismo 100% identità" o della recente chiacchierata tra esponenti di CasaPound e del mondo Gay e lesbo, che ha ribadito la natura laica del manifesto programmatico di Cpi e l'apertura al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, pur rimanendo, nettamente, contrari a qualunque forma di adozione?

La cosa che ci lascia a bocca aperta é la superficialità dimostrata, vista la marea di azioni sociali e culturali che ci ha sempre contraddistinto, per la reale e concreta apertura a 360 gradi.
Basti pensare al fronte comune per gli aiuti per l'Abruzzo o dare uno sguardo al Movimento Caudino No Amianto per capire che, pur avendo degli ideali "scomodi", siamo i primi a scavalcare barriere obsolete e a tendere la mano al presunto avversario.

Inoltre, parliamo della bandiera della Repubblica Sociale Italiana.
Il concetto è semplice e chiaro.
Vogliamo giustizia storica per i giovani di ieri, che hanno lottato a difesa della Patria.
Non ci interessa il discorso cinico e politico, che qualche politicante ha sfruttato in passato.
Vogliamo una pacificazione nazionale per quanto riguarda il periodo storico della guerra civile italiana (43/45).

Tuttavia, non siamo assolutamente nostalgici, non vogliamo sovvertire l'ordine democratico della Repubblica, non siamo nè sessisti, nè razzisti.
Siamo una nuova generazione che fa tesoro degli errori partitici del passato, dei Valori di un tempo, che guarda con occhio critico ai presente, lotta senza steccati ideologici, affinchè si possano costruire le basi per un futuro dignitoso.

... a voi la PERLA...
"È ad Avellino però che si è verificato l’evento più strano. Lo scorso 20 settembre presso la biblioteca de «Il Caudino» in Piazza Trescine i giovani di estrema destra hanno organizzato il convegno «Disoccupazione & Immigrazione… Quale soluzione» a cui hanno preso parte sia l’assessore provinciale di centrodestra Raffaele Lanni, che il consigliere del Pd Filuccio Tangredi".
Eclatante?
A primo impatto non avevamo nemmeno colto il perchè di questa affermazione.
Il distratto autore ha sottolineato, nel suo articolo, che a suo parere l'evento più strano fosse proprio l'ultimo nostro convegno sociale tenutosi a Cervinara e non ad Avellino come riportato.

Stranamente, è stato stravolto il titolo della nostra manifestazione che ha parlato di EMIGRAZIONE, non di IMMIGRAZIONE.

Un errore banale (?), che però potrebbe, però, cambiare l'intero messaggio del convegno. CasaPound Avellino ha impostato un dibattito sulla profonda piaga della disoccupazione e sull'emigrazione giovanile, per discutere delle prospettive insieme a esponenti del Centro Sinistra e del Centro Destra, invitando, poi, tutte le realtà sociali sul territorio da Rifondazione Comunista all'Azione Cattolica.
Quindi, un confronto serio e aperto a tutti, come al solito ormai.
Cosa c'è di strano, dunque?

Dopo le dovute precisazioni, invitiamo chiunque voglia informarsi sulle nostre attività a contattarci a questo indirizzo di posta elettronica: casapoundavellino@hotmail.it.


Infine, riportiamo uno stralcio un altro articolo tratto dalla Gazzetta di Avellino, apparso questa estate:

"...lo spadaccino è indignato per un atteggiamento che non teme di definire “razzista”. A carico degli iscritti, tutti, di CasaPound non vi è procedimento di alcuna natura giuridica e il dettagliato esame, da parte delle forze dell’ordine, di tutti i giovani che aderiscono agli eventi culturali e non, li descrive come ragazzi di chiara onestà intellettuale.
CasaPound fino ad ora si è rivelata un'associazione ben distinta rispetto alle destre camuffate e camaleontiche e si teme che queste intralcino il percorso culturale e il futuro intellettuale dei dinamici giovani".


Almeno, questi giornalisti hanno pubblicato un articolo degno di essere chiamato tale, per la chiara onestà professionale e l'accurata analisi giornalistica.



per il futuro...
Buon lavoro a tutti/e!
AVANTI HMO!

fonte dell'articolo:
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/2-ottobre-2009/rete_casapound_campania-1601834836068.shtml

1 commento:

  1. Complimenti per la risposta al giornalista distratto. Io credo che l'errore non sia stato casuale. 'a penza' male...

    HOBBIT o/ SANNITA

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