sabato 15 dicembre 2007

Avevano detto che sarebbe finito tutto in poco tempo.

Avevano detto che presto tutti i bambini sfollati avrebbero avuto un tetto.

Ricordo che c’era anche la televisione.

Un piccolo paese sbattuto in prima pagina sui giornali.

Ricordo il frastuono dell’acqua.

Ricordo quelle vite spezzate e cancellate dalla furia distruttiva della nostra montagna.

Accadde tutto in così poco tempo, in troppo poco tempo.

L’esercito fece la sua comparsa.

I politici di turno vennero a rassicurarci che non saremmo stati dimenticati.

Era il solito copione che si ripeteva.

Ricordo chi, senza chiedere nulla in cambio, si rimboccò le maniche per aiutare chi aveva perso tutto.

Ricordo che tra i tanti soccorritori c’erano anche quei ragazzi che avevano avvisato le istituzioni del pericolo che incombeva.

Ricordo anche come siano stati azzittiti da quelle persone che ora hanno la coscienza macchiata dal loro stesso menefreghismo.

Ricordo...

ed è un ricordo che fa male...

Poi venne il giorno in cui i riflettori si spensero su questo piccolissimo paese,

l’Italia continuò ad andare avanti come se nulla fosse accaduto.

Ma lontano dagli occhi delle telecamere, e lontano dai pensieri dell’Italia puritana e bigotta,

gruppi di uomini continuarono a spalare il fango che aveva invaso le loro case.

Cervinara ripiombò nell’oscurità e nell’ anonimato.

I segni di quella notte sono ancora ben visibili, forse quei ruderi sono stati eletti a “monumento” in ricordo delle vittime.

Forse è ancora troppo presto per cancellare quella notte.

Forse in quest’Italia, lenta e sorniona, è ancora troppo presto per ricordare le nostre vittime e tutti coloro che si son prodigati per salvare molte vite umane.
Cmc 451

14 commenti:

  1. ...Il 1999 fu l’anno più duro ed entusiasmante.

    Organizzammo una mostra fotografica militante per denunciare il dilagante degrado, l’assenza di una politica mirata alla tutela dei cittadini ed il dissesto idrogeologico, che dopo quello che accade circa sei mesi prima a Sarno non prometteva nulla di buono. Ottima fu la partecipazione della massa e non si contavano i complimenti fini a se stessi. Stop. Dopo il silenzio. Fino a quella maledetta notte del 16 dicembre 99 quando un terribile alluvione democomunista sconvolse tutto il paese. Cinque morti e tante case sventrate dalla furia devastante della natura. Fiumi di fango e di lacrime. Peccato!

    L’avevamo previsto appena dieci mesi prima, ma nessuno ebbe la forza di muovere un dito… Sfogammo la nostra sana rabbia armati di pale e carrucole. Quel fango per noi aveva il valore della merda generata da troppi anni di pessima gestione pseudopolitica. Spalarla significava anche ripulire, simbolicamente, le nostre case e la nostra gente . Il circo mediatico dell’informazione nazionale piantò le tende dalle nostre parti. I burattini del sistema inscenarono l’ennesimo teatrino. Venimmo intervistati dalla stampa nazionale. RaiUno con Pino Scaccia, RaiTre con Salvatore Biazzo, La Repubblica e la radio Rtl perché fummo quelli che avevano denunciato, inutilmente, la situazione a dir poco critica in cui versava Cervinara con un formidabile j’accuse, come lo definì il settimanale “Il Borghese”. I Fasci che denunciano lo sfascio. Il TG1 ci etichettò con un fantomatico “un gruppo di giovani”, tralasciando casualmente(?) la nostra estrazione politica.

    Il copione del fascista brutto, sporco e cattivo non era stato rispettato...

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  3. Ho vissuto direttamente quella tragica notte, ho visto arrivare i primi soccorsi, le forze di polizia che ci consigliavano di evaquare e l'esrcito che con i loro elicotteri portavano a sicuro vita umane da una frazione ormai distrutta e chissà se un giorno risorgerà splendente come era prima che quella montagna di fango e acqua stroncasse la vita di 5persone. Non ci resta il ricordo e spero che i nostri giovani non distruggano la memoria storica e ogni 16 dicembre ricordano quelle vittime con qualche minuto di raccoglimento.
    Ci uniamo nel ricordo di tutti i familiari che hanno perso i loro cari in quella tragica notte e che non hanno ricevuto un briciolo di solidarietà.

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  5. ERO un ragazzino nel 1999 e nn ricordo l'alluvione.ma penso lo stesso di dover ricordare le 5 vittime dell'alluvione!
    5 vittime senza giustizia!

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  6. Vedo gente che,parlando dei problemi, allarga le braccia e dice : ''è stato sempre cosi e non cambierà mai''...colpa dei politici vero,colpa anche di chi li vota e li continua a votare e ancor di piu colpa nostra quando allarghiamo le braccia e ....facciamo qualcosa!

    TOROTONYZ, Cervinara

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  7. Salvatore

    Mi chiamo Salvatore Tammaro, ex Carabiniere in forza nel 99 e 2000 presso il X° Battaglione Carabinieri Campania. Nella mia avventura di Carabiniere, mi ha segnato la tragedia di cervinara. Sì, io sono uno fra i tanti Carabinieri che prestò servizio in quel luogo della tragedia, e come se fosse ieri, rivivono dentro di me quei ricordi forti che anno segnato in una maniera profonda, la mia avventura nei Carabinieri. Posso solo dire che oggi, a distanza di 7 anni, sono addolorato che non sia stato ancora fatto gran chè. Da cittadino civile, ho visitato quel luogo tempo fa e vedere che molte cose sono rimaste come allora della tragedia mi fa male il cuore. Il mio auspicio che come Carabiniere lavorai un quei luoghi assieme ad altri miei colleghi, rischiando la nostra vita fra quelle macerie ma con grandi soddisfazioni di aiutare quella povera gente….è quello che si possa al più presto ripristinare quei lughi e lasciare alle generazioni a venire nemmeno i ricordi di quella tragedia.
    Grazie.

    da vallecaudina.net

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  8. IO SONO UNO DI QUELLI KE L'ALLUVIONE L'HA VISSUTA IN PRIMA PERSONA...MIO NONNO AVEVA IL BAR IN PIAZZA IOFFREDO E KN LA SUA SOLITA TENACIA RIUSCI A CONIVCERE ICLIENTI NOTTURNI A TORNARE ALLE PROPRIE CASE XKE ORMAI LA PIOGGIA CADEVA GIU SEMPRE PIU FORTE E IL TORRENTE KE SCORRE VICINO ALLA KIESA NN SCORREVA SEMPRE PIU FORTE...I RAGAZZI DECISERO DI TORNARE A CASA E DP APPENA UNA MEZZ'ORA FU DATO L'ALLARME KE DOVEVANO EVACUARE...NEL FRATTEMPO MIO NONNO ERA ARRIVATO A CASA E SQUILLA IL TEL ERA UNA PERSONA KE STAVA PRESTANDO SOCCORSO...VEDENDO KE ORMAI IL BAR ERA RASO AL SUOLO PENSO DI AVVERTIRE CREDENDO KE SOTTO QUELLE MACERIE POTEVA ESSERCI QUALCUNO...ALLE 4 CI RECAMMO A IOFFREDO KN UN BOB-CAT E TUTTO QUELLO KE SI VEDEVA ERA SL MORTE E DISTRUZIONE NN DIMENTIKERO MAI I VOLTI DEGLI AMICI KE AVEVO LI TANTA PAURA E SOPRATTUTTO SENZA PIU UNA CASA...E DA ALLORA A IOFFREDO SN RIMASTI SL I RESTI DELLE CASE CINQUE VITE SN STATE SPAZZATE VIE MA ORMAI A RICORDARLI SN SL I PARENTI E FAMILIARI...E VERO UNA VITA NN SI PUO ACQUISTARE KN IL DENARO MA E ANKE VERO KE DA ALLORA GLI ABITANTI DI QUELLA FRAZIONE S COSTRETTI A VIVERE IN CASE DV SN COSTRETTI A PAGARE L'AFFITTO E KN CIFRE ANKE ENORMI...PURTROPPO CERVINARA E UN PAESE ALLA DERIVA TOTALE.... PER NON DIMENTICARE DOMENICA 16 SARA' SUFFICIENTE ALMENO UN MINUTO DI SILENZIO PER RICORDARE LE POVERE VITTIME DI QUELLA TRAGICA NOTTE... MA SOLO PER NON DIMENTICARE....E PER RIPETERE UNA FRASE DELL'EDITOR I RICORDI SN SEMPRE VIVI E ALLORA NON SPEGNIAMOLI....GIANNI

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  9. 16 dicembre 1999: un ricordo

    Alle due di notte del 16 dicembre 1999 mi arrivò una telefonata del governatore della Misericordia di Cervinara Luigi Cioffi che mi avvertiva: “Sta succedendo un casino a Castello. Prendi il furgone bianco della Misericordia e corri: dobbiamo evacuare la gente”.
    Mi vestii rapidamente e scendendo trovai il mio amico Walter Nuzzo. Salii con lui nella parte alta del paese e ciò che vidi mi è rimasto negli occhi e ancora oggi non riesco a toglierlo più: un lungo fiume di acqua, potente, impetuoso, scendeva per Ioffredo con una forza inaudita. Ricordo le voci, le urla e le persone nel panico. Ma ciò che ricordo di più è il coraggio di un manipolo di uomini, i volontari della Misericordia e i vigili del fuoco, che si buttavano nell’acqua legati con le corde per andare a recuperare le persone. Eppoi il ricordo più caro: riuscimmo a recuperare due bimbe, io e Walter. Le prendemmo in braccio e cercammo di coprirle alla meglio. Pioveva tantissimo. Erano vive, spaventate e piangevano. Corremmo al furgone e le portammo al rifugio. Non si vedeva nulla. Ma la tenacia e un po’ di fortuna ci fecero arrivare giù al Comune, dove era stato allestito il centro improvvisato di prima accoglienza. Sono passati otto anni: le macerie sono ancora lì, testimonianza dell’incapacità di chi amministra a risolvere i più elementari problemi. I ricordi, invece, sono sempre vivi.

    tratto da:http://blog.libero.it/Incammino/

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  10. ONORE ALLE VITTIME, ma sopratutto onore a chi le ricorda veramente...

    AVANTI CAUDIANI!!!!!

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  11. Forza Nuova e tutti i militanti irpini del movimento sono accanto alle famiglie delle vittime! Questa disgraziata terra d'Irpinia invoca giustizia e noi faremo di tutto per onorare la memoria dei tanti morti dimenticati di questa provincia! Avanti irpini per la giustizia sociale e a favore degli oppressi dal potere corrotto e nemico del popolo!L'Italia è sempre più povera, i politici sempre più corrotti! W la rivoluzione!
    Alle 5 vittime....PRESENTI!
    Avv.Michele Antonio Giliberti

    P.S. Pubblicheremo il comunicato su www.fnavellino.splinder.com

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  12. Io non sono delle vostre parti e credo che del dolore possa parlare solo chi il dolore lo ha provato davvero.
    Tante volte ho ascoltato i ricordi di 451. Ricordi divenuti, come è giusto che sia, rabbia.
    Poi ho visto, grazie a voi, gli ancora oggi presenti disastri di quel giorno.
    Ciò che ho sentito e ciò che ho visto me lo porterò sempre con me.
    Un abbraccio.
    naiche

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  13. La Federazione Salernitana del Fiamma Tricolore ha ricordato la tragedia del 16 12 1999

    http://fiammasalerno.splinder.com/

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